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Lunghezza del bossolo nelle cartucce da caccia

In una discussione tecnica fra amici che caricano cartucce è venuta fuori una diatriba sulla lunghezza dei bossoli e la relativa carica idonea. Come si sa le tre lunghezze principali sono 65,67,70 mm. Inoltre si contano anche bossoli più lunghi e capienti per potere effettuare le cariche cosi dette *magnum*. I bossoli di lunghezza 65 sono quelli genericamente impiegati fino agli anni 70 circa. Ci si caricava di tutto, polveri dense e voluminose; cariche leggere,medie o pesanti; bastava adeguare il tipo e la lunghezza del borraggio. e della chiusura. A quei tempi, si ricorda, che era usata solo l'orlatura tonda che richiedeva l'impiego di una parte del bossolo e serviva per mantenere il cartoncino di fermo-carica. Il bossolo da 67 fu costruito per la possibilità di una buona chiusura stellare ottima per certi assetti particolari con polveri voluminose oppure con cartucce di peso massimo di carica. La stellare infatti produce più pressione statica sulla dose di polvere che
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CERCA DEL CANE A BECCACCE

   A chi si illude di cercare beccacce come se facesse altre cacce devo dare una disillusione. Qualunque cane si abbia le regole sono le medesime. Sulla beccaccia occorre: Calma,non correre, battere bene il terreno e avere il cane in mano; aggiungo,solo per eccesso di chiarezza, che l’ausiliario deve essere sempre collegato.    Come mai mi sono accinto a scrivere queste note? Il perché è semplice voglio chiarire alcuni aspetti che molti cacciatori estremizzano, essi sono tutti convergenti verso il desiderio,intenzione di effettuare una specie di “grande cerca” sui terreni da beccacce.    Esordisco dicendo che per me la grande cerca su beccacce non esiste. sarebbe come volere cercare un ago in un pagliaio servendosi di un forcone. Perché dunque alcuni cacciatori pensano di potere fare una grande cerca? Forse perché sono supportati da nuove tecnologie che consentono di avvistare e trovare il cane che si è allontanato da loro? A tutto ciò indotti dalla emergente cinofilia abbinata al

LE TRE BECCACCE 3^ giornata

3^ giornata ____________ La notte avevo fatto sonni agitati, vedevo cani dappertutto e boschi fitti e impenetrabili; sentivo ululati e spari a salve. Era quel caratteristico crepitio delle armi che servivano per aizzare i cani e spaventare le bestie selvatiche per indurle a scappare in una direzione voluta dal capocaccia. Era angoscioso saper di dovere essere in un burrone nascosto dietro un paio di frasche e sentire solo il rumore del torrente che scaricava in una cascatella. Nemmeno la possibilità di fumare una sigaretta per allentare la tensione. Mi svegliai bagno di sudore, affaticato più che riposato dal letto caldo e soffice. Mi accostai alla finestra e aprii uno sportello. La luce vivida di un’alba fredda mi svegliò del tutto. Pensai che sarebbe stato meglio allontanarmi dal paese senza incorrere in nuovi pettegolezzi e discussioni dove si diceva di tutto e il contrario di tutto. Quello che si poteva fare era stato fatto, ognuno aveva provveduto ai suoi compiti. Io

LE TRE BECCACCE - 2^ giornata

2^ giornata _____________ Era giorno da un pezzo ma non sapevo decidere cosa fare. Era meglio andare in campagna a smaltire la sofferenza e la tristezza di ciò che era accaduto o stare in paese e informarmi sulle circostanze dei fatti? Forse potevo perfino rendermi utile sia al colpevole sia alla povera vittima. Un consiglio, un parere o una decisione in quei momenti così drammatici erano utili e forse risolutivi. La mia indole altruista veniva a galla prepotentemente. Dovevo fare qualcosa dovevo sapere e mettermi a disposizione. Presa la decisione, mi vestii, feci una svelta colazione poi uscii. La periferia del paese al tempo dei fatti La piazza era un vespaio, i soliti capannelli erano diventati imponenti, sembrava uno di quei giorni che si prestano a eventi sociali. Peccato che fosse solo un evento luttuoso. Mi avvicinai a uno di quei raduni e salutai. -         Buon giorno. Ci sono notizie più precise sui fatti di ieri? -         Un amico di media età, perso

LE TRE BECCACCE - 1^ giornata.

1^ giornata. _______________                Una domenica di novembre, con tanto gelo e cielo terso, ci aveva accolto nella grande riserva di caccia che erano le colline a est del mio paese. La strada si snodava su  uno sterrato ma la Campagnola del mio compagno di caccia non temeva certo quelle condizioni di viabilità, era stata costruita per affrontarle e forse erano perfino poca cosa. I due Setter inglesi uggiolavano, nello spazio dedicato sul retrotreno, accovacciati su una vecchia coperta di lana. Erano “Brenz del Rovere” e “Gyp del Feltrino”; avevano medesimo flusso di sangue nelle vene sebbene con altro affisso. Entrambi provenivano dai famosi Setter della famiglia “del Rovere” che aveva avuto molti campioni celebrati. I cani erano due esperti beccacciai, il mio compagno era un mio parente di nome Francesco, affettuosamente chiamato Ciccio, che mi aveva avvisato telefonicamente della venuta. Io, in quel periodo, ero un cacciatore solitario. Il mio partner era emigr

LA FERMA IN BIANCO. ( Uno sgradevole difetto del cane da ferma)

  Ieri leggevo  un intervento su Facebook dove si parlava di questo argomento e dell' attitudine di alcuni cani a effettuare il gesto di cui al titolo. Le ragioni sono diverse e vanno analizzate molto approfonditamente per capire se è una cosa provocata da vizio naturale o acquisito. In linea generale ciò che provoca questo atteggiamento è un difetto psichico o un difetto olfattivo. Ci possono però essere anche concause derivanti da cattivo addestramento. Ho visto parecchi cani agire in questo modo non desiderato, molto spesso su campi di prove , sia su starne sia su quaglie immesse. Non posso asserirlo per quanto riguarda altri animali perché non ho seguito molte prove su selvaggina naturale . Rilevo comunque che qualche cane si comporta in questo modo anche su beccacce. Questa ultima specialità di caccia comporterebbe una condotta assolutamente seria e veritiera proprio perché è la più complicata e difficile e non deve inficiare la resa della caccia costringendo il condut

I cani dell'allevamento CAMOGLIENSIS di ARATA Francesco.

Con Francesco ho una vecchia amcizia basata sulla passione per i cani e la caccia. Ci conoscemmo sui campi del "MEZZANO" ai giorni della Coppa Europa. Lui leggeva i miei articoli e mi riconobbe. Io ero con il mio allevatore di riferimento di allora Sauro Annibali, titolare dell'allevamento di Montegranaro. Francesco mi pregò di presentarglielo dicendo che gli piacevano quei cani e voleva prendere la corrente di sangue poiché si accingeva anche lui a diventare allevatore. L'amicizia fu pronta e in seguito ci vedemmo e parlammo. Mi colpi di lui che aveva tale passione da ricordarsi a memoria tutti i pedigree dei più grandi cani dell'epoca, le cucciolate fatte e i rusultati ottenuti. Aster-figlio di John di Crocedomini- Astra e Nerone In seguito mi disse di aver cercato tutte le correnti di setter e breton più famosi, con linee di sangue da lavoro conclamate e di avere cominciato ad allevare e preparare cani per le prove. I risultati non mancarono, purtrop

OLFATTO. CANI DA FERMA E CANI DA SEGUITO. Come lo usano?

Olfatto e cani da ferma e non da ferma.L'uso è completamente diverso, sebbene entrambi possiedano doti simili.VEDIAMO! ============================= Nella pagina di Setterfoto.com ho letto un post che ha avuto molte risposte.Ovviamente controverse a seconda della interpretazione e del convincimento dei titolari dei vari interventi. Voglio dare la mia opinione senza tuttavia commentare il post medesimo che mostra un bel setter che segue una beccaccia nel bosco fiutando la sua pista. E' corretto questo comportamento o no? A questa domanda alcuni dicono di si e altri dicono di no. Alcuni sostenendo che il cane se risolve l'azione va bene comunque, altri invece criticano l'atteggiamento del cane. Ebbene che sia chiaro che non stiamo parlando di cani specialisti ma di cani in generale. Non è dato quindi concedere ad un cane che caccia *beccacce* che non si comporti come un cane che caccia *starne*. Si può accettare che uno sia più bravo di un altro nelle due disci