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NOZIONI DI BALISTICA E CARTUCCE DA CACCIA, Parte 2^



 

Parliamo del bossolo, del borraggio del piombo e dell'orlatura.

La composizione della cartuccia avviene mettendo assieme i tre componenti annotati qui sopra e poi orlando il bossolo per ottenere una chiusura stabile del complesso di carica.
Il bossolo ormai si è consolidato sul materiale plastico. Questo ha consentito di avere cartucce perfettamente impermeabili, di ridurre la carica di polvere, di fare una chiusura stellare perfetta e di consentire una buona manifattura e velocità di caricamento con macchine automatiche.
Resta ancora qualche produttore che fa cartucce in cartone ben impermeabilizzato. Il prodotto non manca di avere i suoi affezionati, un pò per una romantica visione della caccia e un pò perché si vuole avere riguardo all'ambiente. La carta si disfa in molto minor tempo della plastica assicurando un buonsmaltimento del materiale abbandonato. Rammentiamo comunque che i bossoli vanno recuperati dove possibile.


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Ovviamente i detti bossoli si possono acquistare anche vuoti per una eventuale carica casalinga.In questo caso essi vengono forniti di apparecchio d'innesco.Basta scegliere quelli più appropriati alla carica che s'intende fare. Minima,media o massima. In questo caso i bossoli saranno distinti per convenzione in tipo 1,2,3,4. La convenzione si riferisce al fatto che il fondello in metallo è più o meno alto. Il numero 1, ovviamente, ha un fondello più basso. Il metallo usato ormai universalmente è l'ottone. C'è chi chiama ancora le cartucce, con fondello superiore a 1, cartuccia semi-corazzata o corazzata. Intendendosi per corazza appunto il fondello metallico.
All'interno del bossolo potremmo trovare una forma diversa, che via via si sta facendo sempre più rarefatta, che può essere piana,semi-conica o conica. Tale accorgimento serve per potere accogliere polveri dense o polveri voluminose. La trafilatura o taglio delle polveri infatti è diversa. Le balistiti, per esempio, sono in prevalenza molto dense, ma ce ne sono anche di voluminose; le polveri della categoria alla nitrocellulosa pura sono invece voluminose. Le polveri dense quindi si allocano meglio nei bossoli a fondello semi-conico o conico perché bruciano meglio e hanno un  rendimento migliore. Ripeto ancora che i moderni inneschi sono sempre più potenti e ben progettati  per cui non deve sorprendere che anche le polveri dense potrebbero essere confezionate in fondello piano. Caso mai l'accensione dovesse essere debole per la carica si può sempre optare di fornirsi di bossoli con inneschi più potenti. Gli inneschi sono numerati e distinti dalle case di produzione,in genere quelli con numerazione inferiore sono i meno potenti. 

Parliamo del borraggio.
 

La borra infine è una menbrana di diversa forma, volume e materiale che si frappone fra la polvere e il piombo. Essa serve per comprimere e contenere la polvere in un alveo ristretto al fine di provocarne lo scoppo in una zona controllata e ben chiusa. Tale scopo serve per fare incendiare istantaneamente la polvere che sviluperà tutta la sua potenza. Rammentiamo che la polvere si espande in millesimi di secondo se viene compressa o costretta in ambiente ben chiuso e quindi provoca una propulsione verso l'unica direzione che ne permetterà lo sfogo che è verso l'alto della cartuccia. La polvere espandendosi con violenza spingerà la carica all'esterno della canna con velocità che arrivano a molti metri al secondo dando quindi forza di penetrazione al piombo lanciato il che lo renderà penetrante e letale.

BRG 25 CAL 12 CONF. DA 300 PZ
Coppetta COP P CAL 12 CONF DA 300 PZ
Il borraggio è ormai quasi universalemnte in plastica. Assume forme diverse a seconda della progettazione del costruttore e lo studio di balistica appropriato. Si può avere forma a calice o a doppia cuvette. Molte borre a calice sono accoppiate con una borra di sostegno all'interno della coppetta. Non stiamo ad illustrare con partiolari perché le versioni sono ormai infinite. Rammnntiamo però che la coppetta superiore,che accoglie la carica, ha alette che allo sparo si allargano liberando la carica.Le alette servono per salvare dall'attrito la carica di piombo che libererà solo pallini perfettamente sferici. Ciò permetterà che essi non escano dalla linea di tiro troppo presto  rendendo la rosata più folta e meglio distribuita, tale da potere raggiungere distanze di tiro impensabili una volta con borraggio composito di cartalana o feltro.
Tali borre con calice risultano poco idonei ai tiri ravvicinati per cui,nel caricare, bisognerà sostiturle con quelle senza calice oppure con borre a cuvette, cioè con un appoggio di carica su un lieve scalino ottenuto sulla borra che diventa biorientabile e quindi di maggior velocità di caricamento.Questi borraggi richiedono una minor dose di polvere stante la perfetta ( o quasi) tenuta della polvere immessa.
Il borraggio di feltro,spesso accompagnato da borrette di carta lana, si può ormai considerare ormai inconsueto, come già detto.Nonostante ciò ancora molti cacciatori tradizionalisti o più sensibili ai temi ambientali le preferiscono,specie nel bosco o a tiri ravvicinati, perché si possono ottenere ottime cariche, da sparare in terreno molto ingombro di piante e rovi, a selvaggina adatta senza sciuparla e salvandola dalla  polverizzazione di una carica con borra a contenitore. La carica di dette cartucce si può effettuare sia in bossoli di cartone sia tradizionali, sia in bossoli di plastica. Si raccomanda di documentarsi per le cariche dato che da un bossolo diverso e da un borraggio diverso viene richiesta una carica specifica che non può essere uguale con materiali diversi. Abbiamo già detto che sia le cartucce, sia le borre hanno una diversa tenuta ai gas di accensione delle polveri e una carica non adatta potrebbe suscitare pericolo e anche eventuali disgrazie.

Parliamo del piombo.

Il piombo infine è la componente finale della carica. Si rammenta che la numerazione del piombo viene fatta con numeri progressivi. Va da  numeri che partono dall' undici per arrivare ai pallini zero. Essendo i primi più piccoli e gli ultimi i più grossi. Si considera la sfera superiore allo zero come un pallettone quindi dette sfere avranno numerazione diversa. Rammentiamo che la caccia coi pallettoni, in Italia, è comunque proibita. I numeri inferiori sono adatti ad uccelli ed animali di scarso peso e volume. I numeri superiori invece sono usati per animali più voluminosi e resistenti alle ferite. Logico pensare che in una carica i pallini di minor diametro saranno molti di più.Consentiranno di investire un animale con molti più pallini di una carica con pallini di numerazione superiore. Evidentemente il rapporto deve avere una certa logica dato che l'esperienza balistica ha stabilito che ogni animale, per potere essere abbattuto con certezza, deve essere attinto da almeno cinque pallini della numerazione confacente.

Parliamo dell'orlatura.

 

La consuetudine di chiamare orlatura la chiusura della carica viene dal fatto che essa veniva fatta da un orlo tondo proveniente da un attrezzo particolare che girava attorno ad un asse e stringeva contemporaneamente e in progressione il cartone. Si otteneva quindi  un orlo che poteva essere più o meno profondo a seconda del tipo di carica e del tipo di polvere.Il tipo di orlatura infine poteva anche essere di diversa fattura  cambiando il cappellotto  da cui si otteneva. Poteva essere più o meno tondo, a becco di civetta o a spigolo vivo.Ciò permetteva di avere un orlo consono a polveri vivaci, a polveri semiprogressive e a polveri progressive. Nel contempo si poteva scegliere quello più adatto a polveri con carica minima, media o massima. Insomma ad ogni cartuccia corrispondeva la sua orlatura. Il compromesso infatti non attiva sicuramente una buona accensione rendendo quindi o troppo fiacca o troppo forte la carica, con conseguenti diversi comportamenti che possono influire molto sui risultati.
Oggi fortunatamente l'esperienza balistica ha scoperto un nuovo modo di chiudere i bossoli. Questa nuova forma viene chiamata a stella. In sostanza il cappellotto è stato diviso in più parti da alcune lamelle che si stringono sul bordo della cartuccia che,mediante pressione, vengono spinte all'interno della cartuccia stessa, una rotazione finale fissa la chiusura che risulta a stella all'interno e tonda all'esterno. Essa ha un'ottima tenuta e da anche imermeabilità per cui detta chiusura diventa una componente migliorativa di grande rilievo. Rammentiamo che si può eseguire più o meno profonda a seconda del tipo di polvere e del tipo di carica. Questi parametri sono sempre molti importanti e vanno valutati con molta attenzione, sia per chiusure tonde sia a stella.

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