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Beccacce oggi

Io non so se mi piacerebbe più andare a caccia oggi.Qualcuno dirà, ecco il solito cacciatore pentito.Invece no. Io non sono affatto pentito anzi sono innamorato più di prima della mia meravigliosa attrazione verso la beccaccia, i cani da ferma, i boschi e le valli vestite del marrone delle foglie addormentate.

Spesso mi assopisco pensando a tutti i posti che ho esplorato, a tutti i rivi in cui ho bevuto, a tutti gli alberi a cui mi sono appoggiato aspettando che il campanello del cane si fermasse. Assaporo nel dormiveglia il sussulto del cuore, il pulsare delle tempie e la ricerca spasmodica del cane, cercando di essere silenzioso nell'avvicinarmi  verso l'ultimo squillo. Il sogno rende il tutto reale e non più fantasioso e impalpabile.

Oggi però le condizioni sono tutte mutate e compiango i cacciatori odierni che si devono barcamenare fra divieti di transito,custodie per i fucili, tesserini da sbollettare e capi da segnare subito anzi prima di subito perché se arriva una guardia sono dolori.
Guarda caso sempre per gli ingenui e i probi, mai per i colpevoli e i furbastri che sparano all'alba e poi lanciano il cane alla ricerca di ciò che sta già..... in carniere.


Onestamente non mi piace più essere costretto in una fetta di territorio sapendo che la mia intuizione di vecchio cacciatore mi porterebbe a molti chilometri da dove mi trovo, conscio di trovare le regine.
                                                                                   Daisy di Montegranaro,setter starnista dal lungo olfatto.
Però la legge è legge e quindi io mi rifiuto di sottostare a questo capestro. Un cacciatore di beccacce è un uomo libero. L'unica condizione è quella di essere leale con gli animali che caccia. E' lui il custode del patrimonio ed è sempre lui che ha l'obbligo di lasciare per i posteri il ceppo che ne produrrà molte altre.

Qualcuno vedendo le foto che ho pubblicato potrebbe esclamare. Ma di cosa scrive costui? Predica bene e razzola male. Invece no. Stiamo parlando di un passato ormai remoto.Ai miei tempi e nei miei luoghi le beccacce erano tante, i boschi intonsi, i terreni concimati dalla pastura delle vacche al pascolo brado e i cacciatori di beccacce molto pochi, quasi nulla.


Prenderne alcune era solo prendere l'interesse sul capitale.La caccia poi si chiudeva a fine dicembre, metà gennaio,per convenzione non per obbligo. Dopo la Befana io non prendevo più la mia doppietta a canna corta ma l'automatico.Mi dedicavo ai grassi tordi, nelle ulivete i lentischi e i ginestrai. Sparando allo schizzo che è tiro da re. Veramente.

I cani, ormai supersfruttati da continue uscite in montagna, dormivano nelle cucce calde gustando le buone zuppe che li riportavano in peso. Ogni attività si fermava fino all'arrivo delle quaglie primaverili.
Anche lì le guidate e le accostate dei miei setters,dei miei pointers e dei miei bretons mi appagavano a giusta ragione.


Gyp,setter inglese progenie Brick del Rovere


Io credo che bisognerebbe urgentemente rimettere mano alla legge sulla caccia del 92 riportando le cose a posto. Niente inutili tesserini, niente Atc dispendiosi e fonte di potere per partiti e associazioni, niente più rigorosi giorni venatori designati ma giornate continue di caccia, magari per un periodo limitato e un carniere giustificato dagli istituti preposti alla sorveglianza della congruità del selvatico. E molte molte guardie serie, preparate e non partigianamente proposte dalle associazioni ambientaliste più bieche.

Johnny, all. Camogliensi's,tutto fare impagabile,ottimo beccacciao.


I cacciatori di beccacce sono nomadi come gli uccelli che cacciano. Lasciateli migrare assieme a loro.

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