Un panorama di Verzino che serve a rendere l'idea di quanto si sia esteso il paese.La contraddizione consiste nel fatto che più si é esteso e più si é disabitato.L'emigrazione, alla ricerca di posti di lavoro, é stata continua e non reversibile.L'economia agricola e pastorale, assolutamente insufficiente o non appagante, è stata distrutta.Pochi nostalgici o anziani ancora coltivano le Vigne dal vino rubino, eccellente e armonico e gli Ulivi che producono olio di grande qualità.
Il palazzo comunale,nel centro storico,è stato completamente ristrutturato e restaurato.Resta poco dei fasti antichi allorquando ospitava il Duca Cortese.Lo stemma gentilizio orna ancora il portale. Lontani anche i tempi dell'opulenza della famiglia Anania che lo vendette,assieme a tutti i possedimenti agrari, per ritirarsi prima a Savelli e poi in Sila o a Roma.
Il portone é stato abilmente sostituito all'originale.Frutto del lavoro degli eccellenti artigiani verzinesi. La sua maestosità ancora ricorda l'epoca in cui vi si ricoveravano carrozze trainate da superbi cavalli o auto,ormai d'epoca, del dottore Luigi Anania. Gli stemmi gentilizi sono ancora in bella vista privati dall'insulto di un sommario giustizialismo proletario.
Piazza Campo di Marte.Il nome la dice lunga sulle sue funzioni al tempo dei tempi.Esso era teatro delle manovre e degli esercizi collettivi della guardia dei vari nobili che si sono succeduti.
Lo scorcio panoramico immortala la vista della bella piazza Marconi appena più in là di piazza Campo. Si tratta del cuore pulsante del paese,il centro del centro dove si svolge la vita cittadina,lo struscio e la sosta davanti ai bar o sulle panchine pubbliche. In fondo e dietro al distributore di benzina si intravede la mia casa natale. Ora consta di quattro piani e non ha più le forme architettoniche e il colore che la rendevano più bella e intonata al contesto.Ma tant'é.Il progresso arricchisce da una parte e impoverisce dall'altra.
Nelle pinete, sorte per lo sforzo regionale di ripiantumazione di essenze di alto fusto, si riparano i cavalli dallo sferzante sole agostano. La passione che nasceva spontanea negli allevatori locali é ancora evidente nella gioventù che nulla invidia ai cavallerizzi di ogni luogo. Verzino é un pezzo di Calabria bello e dannato.Non gli manca nulla per essere centro di attrazione, di turismo,visite,divertimento e riposo ma non riesce a decollare.Credo che gli abitanti dovrebbero fare un grande sforzo di autocritica per capirne il perchè.
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