Lo si può intendere in due modi. Il primo: nel linguaggio popolare vuol dire che manca il tempo per fare determinate cose.Il secondo: nel linguaggio venatorio vuol dire che arriva la stagione fredda che spinge i selvatici all'emigrazione verso il sud.
E' appunto ciò che aspettano i cacciatori proprio come gli sciatori che si augurano neve sui monti. Neve,freddo e terreno ghiacciato fa emigrare gli uccelli verso il sud del mondo. La dove troveranno pasture e alberature accoglienti, con lauti pasti che non avevano più nelle lande gelide dalle quali provengono. I primi migratori e i più sensibili sono i colombacci, poi arrivano i tordi e infine le beccacce. Ovviamente gli uccelli di padule e d'acqua e i piccoli insettivori.
Le Beccacce in genere aspettano che la tramontana o la bora si faccia insistente. Le nevicate ammanteranno il terreno di bianco e i vermi si affonderanno nel terreno. Arriva l'ora di spostarsi. Il volo avviene di notte per evitare i rapaci diurni, pronti all'attacco, e si conclude all'alba.
Il primo rifugio é spesso improvvisato. Una carbonaia, uno stradello, un largo in mezzo al bosco, sono sufficienti. La beccaccia é confidente, non ha nessuna preoccupazione verso l'uomo, che ancora non conosce, quindi si pone dove può tenere d'occhio la situazione e dove può muoversi più agevolmente o volare con scatto improvviso. I predatori non hanno solo due gambe, ricordiamocelo.
In seguito, e se resteranno in loco, impareranno nascondigli molto strategici, nascosti, duri da forzare sia per i cani che per i cacciatori. Non disdegnano, se alzate più volte di seguito,di tornare nei posti lasciati in precedenza. Invito quindi a ricercare beccacce introvabili dopo la terza o quarta alzata nei posti dove le si erano trovate in precedenza. A me é capitato più volte e ne sono rimasto molto impressionato, per la conoscenza dei luoghi e l'intelligente strategia dell'uccello.
Ricordiamoci che col freddo le nostre munizioni potrebbero risultare scarse o inefficaci. Il freddo e l'umido,malgrado le moderne tecnologie, influisce sulla combustione delle cartucce. Non è vero comunque che le cartucce cambino efficacia da un momento all'altro o da lotto a lotto dello stesso caricamento.
Si tratta di pura fantasia dei singoli cacciatori che giustificano così le eventuali padelle di una giornata no.
E' capitato anche a me quindi lo dico con estrema onestà intellettuale. Affermo che si tratta di dicerie che rimandano ai vecchi tempi delle polveri nere che effettivamente lasciavano molto a desiderare.
E' appunto ciò che aspettano i cacciatori proprio come gli sciatori che si augurano neve sui monti. Neve,freddo e terreno ghiacciato fa emigrare gli uccelli verso il sud del mondo. La dove troveranno pasture e alberature accoglienti, con lauti pasti che non avevano più nelle lande gelide dalle quali provengono. I primi migratori e i più sensibili sono i colombacci, poi arrivano i tordi e infine le beccacce. Ovviamente gli uccelli di padule e d'acqua e i piccoli insettivori.
Le Beccacce in genere aspettano che la tramontana o la bora si faccia insistente. Le nevicate ammanteranno il terreno di bianco e i vermi si affonderanno nel terreno. Arriva l'ora di spostarsi. Il volo avviene di notte per evitare i rapaci diurni, pronti all'attacco, e si conclude all'alba.
Il primo rifugio é spesso improvvisato. Una carbonaia, uno stradello, un largo in mezzo al bosco, sono sufficienti. La beccaccia é confidente, non ha nessuna preoccupazione verso l'uomo, che ancora non conosce, quindi si pone dove può tenere d'occhio la situazione e dove può muoversi più agevolmente o volare con scatto improvviso. I predatori non hanno solo due gambe, ricordiamocelo.
In seguito, e se resteranno in loco, impareranno nascondigli molto strategici, nascosti, duri da forzare sia per i cani che per i cacciatori. Non disdegnano, se alzate più volte di seguito,di tornare nei posti lasciati in precedenza. Invito quindi a ricercare beccacce introvabili dopo la terza o quarta alzata nei posti dove le si erano trovate in precedenza. A me é capitato più volte e ne sono rimasto molto impressionato, per la conoscenza dei luoghi e l'intelligente strategia dell'uccello.
Ricordiamoci che col freddo le nostre munizioni potrebbero risultare scarse o inefficaci. Il freddo e l'umido,malgrado le moderne tecnologie, influisce sulla combustione delle cartucce. Non è vero comunque che le cartucce cambino efficacia da un momento all'altro o da lotto a lotto dello stesso caricamento.
Si tratta di pura fantasia dei singoli cacciatori che giustificano così le eventuali padelle di una giornata no.
E' capitato anche a me quindi lo dico con estrema onestà intellettuale. Affermo che si tratta di dicerie che rimandano ai vecchi tempi delle polveri nere che effettivamente lasciavano molto a desiderare.
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