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I miei pointers

"Nora della Pania" in una delle sue ferme estremamente espressive che fanno prevedere la strappata potente e veloce a larghe sciabolate.

La Rosy di Platamona detta "Susy"la mia prima grande Pointer in ferma su quaglie naturali in una piana di Crotone in località "I cannonieri".

Il Gyp e la Dea col sottoscritto e la metà di un carniere di beccacce.L'altra metà era partita col mio compagno di battuta.
Durante la mia attività ho allevato,acquistato o avuto in regalo parecchi soggetti.I migliori però mi arrivarono in casa dopo la conoscenza con un allevatore marchigiano che aveva l'affisso:"di Platamona".Sotto questo nome allevava Pointers e Setters di valore.In seguito, separatosi dal suo socio, cambiò il precedente nome dell'allevamento con: "Allevamento di Montegranaro".
Strinsi rapporti di grande amicizia con quel cinofilo,andai spesso a trovarlo,addestrai i cani assieme a lui e lo raggiunsi quando faceva esposizioni e prove cinofile,il suo nome é Sauro Annibali. Il primo pointer di sangue puro che ebbi però lo acquistai in viaggio di nozze a Roma dall'armiere Formica.Era un femmina di nome "Dea",una cagna che aveva dei numeri.Già da giovanissima mi faceva ben sperare cercando beccacce con passione.Purtroppo il maledetto cimurro me la portò via a soli dodici mesi.Fu per questo che mi rivolsi al canile di Sauro.Scelsi però un Setter, convinto che si difendesse meglio dalle intemperie.Me lo mandò in cassetta per ferrovia.Si chiamava Gyp e fu il mio primo vero cane da ferma.Numerosi incontri di quaglie e beccacce ci fecero passare giornate straordinarie,visse fino a undici anni e morì sotto la ferma in un'assolata campagna di Crotone.L'anno seguente l'arrivo di Gyp avevo invitato Sauro a venire a caccia in Calabria a quaglie.Portò numerosi cani in un furgone e mi piacquero molto alcune femmine pointer che aveva.Per quanto parlammo capì che io ero un appassionato e che il mio cane, per quelle cacce e per quei terreni, doveva essere necessariamente un Pointer.Mi promise un cucciolo che dopo pochi mesi mi mandò assieme ad un altro che gli avevo fatto vendere ad un amico. Era la "Rosy di Platamona" che io chiamai "Susy" per rammentare una cagna di famiglia.Fu un amore a prima vista che si consolidò nella primavera successiva quando la vidi in azione sulle quaglie di primavera.Un'autentica campionessa.Con tutti gli attributi di un grande cane:ferma,consenso,riporto,collegamento,naso potentissimo,galoppo corretto e grande fondo.Me la godetti per poco purtroppo. La Toscana mi aspettava e non avevo posto per tenere due cani.Fui costretto a scegliere fra il Gyp e la Susy.Preferii il maschio per avere minori noie. Il preside Arcuri,che l'acquistò,me ne ringraziò a lungo.Zoppo com'era diventato, causa un incidente stradale, ci cacciò a lungo facendo carnieri eccezionali e con estremo godimento estetico per le sue caratteristiche di grande campionessa.In seguito ebbi la Onda, una figlia di Alba della Marinona,cagna che a veva vinto le Oaks e da questa la Trilly, due grandi femmine di ottima geneaologia ma che non ebbi tempo di addestrare perchè preso dal lavoro e dagli impegni.La Trilly mi regalò un maschio di nome Gyp,in onore del mio primo cane da ferma, che fu lasciato a Savelli in casa di parenti e conobbe le beccacce fin da giovane.Fu il maestro dei maestri.Nessuna beccaccia poteva nascondersi a lui,nessuna poteva sfuggirgli per quanto lontana fosse.Lui tagliava il bosco a fette e settacciava ogni rimessa.Le trovava con estrema facilità e le segnava con ferme maestose, alle volte perfino monumentali.Purtroppo non ho foto di quel cane ma auguro a tutti di poterne avere uno simile per poter quietare le aspettative del soggetto di massimo livello.L'ultima Pointer che ebbi fu La Nora della Pania, figlia del razzatore Woodoo del Vento.Mi fece agognare il campionato per le sue doti di velocità e stile,purtoppo morì anzi tempo ma le coppe che vinsi sono ancora testimonianza del suo valore venatorio e cinegetico.
Nora della Pania con Geck in ferma simultanea.Allenamento sulle colline Toscane prima di una gara vinta in provincia di Pisa.

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