Carniere di Beccacce in bella mostra realizzato da mio figlio Vincenzo sui contrafforti della pre_Sila crotonese. Le buone annate spesso consentivano carnieri del genere, anche in una o due battute di caccia, con bravi cani e un ottimo compagno di caccia.
I monti e le valli dove le Beccacce trovano ricettacolo e cibo.A sinistra una vallata di Righio,in basso e al centro una panoramica delle "Serre dell'Ammarrata"
Nelle valli e nei canaloni,nei colli e nei declivi,nei costoni e nei contrafforti.
C'erano vasti territori coltivati e frequentati da mandrie di caprini,ovini e vaccini.Le coltivazioni rendevano i terreni più ricettivi per qualunque selvatico e l'albergare degli animali domestici in mandrie più o meno grosse teneva il terreno pulito da rovi e piante infestanti,concimato e grasso perchè vi nascessero varie forme di vita appetibili ai selvatici. Le boscaglie, spesso tagliate per fare carbone, erano aperte in più parti e soggette a ospitare le famose carbonaie.Le radure servivano alle beccacce
per calarvi la notte in pastura.Un fenomeno, oggi spesso mancante, erano le piogge abbondanti in autunno e le nevicate copiose d'inverno.A causa di questi fenomeni i terreni erano molto soffici e ricettivi alle sementi, l'humus si formava più facilmente.Attorno al venti di ottobre arrivava già qualche sparuta beccaccia sui monti circostanti.
I più sportivi e accaniti cacciatori salivano in Sila alta per battere le faggete,le pinete e le spallette intorno ai ruscelli coperti da ornelli,pioppi e altre essenze di alto fusto.Qualche beccaccia faceva la felicità dei cani e dei cacciatori.
Volpintesta
Qui siamo a Volpintesta e un massaro,emulo dei cowboy,accompagna le sue mucche al pascolo silano.In cima le montagne sono fitte di pini alti e rigogliosi e offrono rifugio alle Beccacce appena arrivate.C'é poco tempo per cacciarle qui,siamo oltre i millequattrocento metri.All'improvviso arriverà la neve e il freddo ghiaccerà le pasture.La migrazione verso i colli comincerà ai primi di novembre.
Nei giorni di buon passo molte beccacce ornano i lacciuli di cuoio o riempiono i tasconi delle cacciatore di fustagno.
La roccia dell'Incavallicata presso Campana. Il comune confina con Verzino ed é ricco di territori di caccia per Beccacce.
La roccia dell'Incavallicata presso Campana. Il comune confina con Verzino ed é ricco di territori di caccia per Beccacce.
In collina,fra i seicento e i settecento metri, la beccaccia trova il suo terreno ideale.Boschi di ceduo alternati a larghe radure,rivoli d'acqua e fontanili
che fanno marcire le foglie creando i lombrichi,temperature accettabili quando non medie e alte anche d'inverno.Non di rado si attestano sui dodici quattordici gradi. La beccaccia ci si ferma fino a marzo e,degli anni, fino ad aprile.Ai vecchi tempi quando si poteva cacciare a tale data ne levavo spesso quattro o cinque al giorno che erano in attesa di migrare verso nord e intanto si rimpinzavano di vermi.
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La strada che da Verzino porta a Campana é la via più breve per la Sila.Era la vecchia via pubblica( in dialetto: chiubbica) che serviva per condurre gli armenti verso la montagna sui pascoli alti e ubertosi; colà risiedevano per tutta l'estate. Essa,trasformata in provinciale e asfaltata, rappresenta quindi una grande opportunità anche per i cacciatori che da quella strada raggiungono le pendici più alte per andarvi a cercare la selvaggina di pregio. Sarebbe meglio dire rappresentava. Oggi la stragrande maggioranza della Sila é Parco Nazionale; una buona parte é Foresta demaniale, privata alla caccia e perfino al transito; buona parte del resto é sotto vincolo per riforestazione.La pratica della caccia si può dire che sia finita.
La via per Campana all'altezza del bivio per "Jaconianni". Le mie battute tardo-autunnali avvenivano sempre nei pressi.Incontrai molte giornate di grande passo.Qualche buon carniere fatto però con fatica.Sparare non era agevole a causa del ceduo alto e fitto.Spesso anche transitare richiedeva fatica,quando le mandrie furono bandite dai territori a causa dei rimboschimenti e dei divieti di varia natura.
La foto mi rappresenta nei mesi estivi mentre cerco nostalgiche rimembranze.Il teschio attaccato alla pianta ricorda che qui,d'inverno,s'aggira il lupo silano che non é tenero nemmeno coi cani da caccia.Meglio stare attenti.
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