Particolare di una foto con mio padre, Virginia e una delle quattro lepri abbattute nella giornata di caccia a Savelli,località "Ammarrata"
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Tornando in Italia dagli Stati Uniti mio padre portò con se ben quattro cani da caccia di ottima fattura e di grande genealogia.I segugi Jonnhye-Foxhound- e Virginia-Beagle- e i cani da ferma Speedy-Pointer- e Sport-Setter Laverack della famiglia Llewellyn-.Indubbiamente i più apprezzati dai suoi amici e compagni di caccia furono i primi due.La caccia più esercitata era quella alla lepre e alla volpe anche se spesso qualche battuta al cinghiale non era disdegnata. Lo si può comprendere a causa i tempi grami del dopo guerra e la mancanza di denaro per acquistare cartucce e attrezzature.La selvaggina da penna era pressoché ignorata e solo pochi si potevano permettere di cacciarla.Non mancavano le Coturnici che arrivavano alle porte del paese e le Beccacce o le Quaglie erano abbondanti nelle stagioni adatte. I quattro cani però ben presto diventarono tre.Uno fu venduto perché ritenuto superfluo per i bisogni della famiglia.Il setter,un bel bianco arancio moschettato e di buona taglia, prese la via di Catanzaro acquistato da un cacciatore di Beccacce, tale Pepè Greco.Fece la sua felicità.Mai fu visto prima un setter così bello e di tale passione e attitudine alla caccia. I due segugi invece diventarono protagonisti della vita venatoria dei dintorni.Virginia si specializzò sulla Lepre e Johnnye sulla Volpe e il Cinghiale. Di quest'ultimo si ricordano ancora gli inseguimenti a straccare che duravano giorni e spesso giorni e notti.I conduttori erano costretti a dormire all'addiaccio o nei pagliai dei pastori per recuperare il cane che batteva,senza tregua, cinghiali e volpi.
Tornando in Italia dagli Stati Uniti mio padre portò con se ben quattro cani da caccia di ottima fattura e di grande genealogia.I segugi Jonnhye-Foxhound- e Virginia-Beagle- e i cani da ferma Speedy-Pointer- e Sport-Setter Laverack della famiglia Llewellyn-.Indubbiamente i più apprezzati dai suoi amici e compagni di caccia furono i primi due.La caccia più esercitata era quella alla lepre e alla volpe anche se spesso qualche battuta al cinghiale non era disdegnata. Lo si può comprendere a causa i tempi grami del dopo guerra e la mancanza di denaro per acquistare cartucce e attrezzature.La selvaggina da penna era pressoché ignorata e solo pochi si potevano permettere di cacciarla.Non mancavano le Coturnici che arrivavano alle porte del paese e le Beccacce o le Quaglie erano abbondanti nelle stagioni adatte. I quattro cani però ben presto diventarono tre.Uno fu venduto perché ritenuto superfluo per i bisogni della famiglia.Il setter,un bel bianco arancio moschettato e di buona taglia, prese la via di Catanzaro acquistato da un cacciatore di Beccacce, tale Pepè Greco.Fece la sua felicità.Mai fu visto prima un setter così bello e di tale passione e attitudine alla caccia. I due segugi invece diventarono protagonisti della vita venatoria dei dintorni.Virginia si specializzò sulla Lepre e Johnnye sulla Volpe e il Cinghiale. Di quest'ultimo si ricordano ancora gli inseguimenti a straccare che duravano giorni e spesso giorni e notti.I conduttori erano costretti a dormire all'addiaccio o nei pagliai dei pastori per recuperare il cane che batteva,senza tregua, cinghiali e volpi.
A destra la famosa "Virginia", figlia di Romeo e Giulietta, celebri capostipiti dell'allevamento di segugi di mio padre negli Stati Uniti
- Contea di Rockbridge- (Natural Bridge) qui sotto il famoso ponte naturale dal quale prende nome la contea.Questi cani erano stati adottati dai fratelli Bottaro(Angiolino e Ciccio) diventati compagni di caccia e avventure di mio padre.Addestrati e tenuti in forma perfetta avevano fatto epoca diventando anche progenie di cuccioli dati a destra e a manca.I loro epigoni sono arrivati all'epoca della mia giovinezza ed ebbi il privilegio di andarci anche a caccia. Dall'arrivo dei loro progenitori erano passati trenta anni e forse più.
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