tag:blogger.com,1999:blog-43317374601299221092024-03-06T00:51:54.942+01:00BECCACCIANDO......Dio mio fa che il mondo torni indietro al tempo in cui la parola d'un uomo era un valore e l'amicizia anche.Un tempo in cui bastava poco per essere felici e poco per imparare a esserlo.Federico Gallohttp://www.blogger.com/profile/13263404620942217365noreply@blogger.comBlogger67125tag:blogger.com,1999:blog-4331737460129922109.post-38515664121363229832019-01-02T11:55:00.000+01:002019-01-02T11:55:52.909+01:00Lunghezza del bossolo nelle cartucce da cacciaIn una discussione tecnica fra amici che caricano cartucce è venuta fuori una diatriba sulla lunghezza dei bossoli e la relativa carica idonea.<br />
Come si sa le tre lunghezze principali sono 65,67,70 mm. Inoltre si contano anche bossoli più lunghi e capienti per potere effettuare le cariche cosi dette *magnum*.<br />
<br />
I bossoli di lunghezza 65 sono quelli genericamente impiegati fino agli anni 70 circa. Ci si caricava di tutto, polveri dense e voluminose; cariche leggere,medie o pesanti; bastava adeguare il tipo e la lunghezza del borraggio. e della chiusura. A quei tempi, si ricorda, che era usata solo l'orlatura tonda che richiedeva l'impiego di una parte del bossolo e serviva per mantenere il cartoncino di fermo-carica.<br />
<br />
Il bossolo da 67 fu costruito per la possibilità di una buona <u>chiusura stellare</u> ottima per certi assetti particolari con polveri voluminose oppure con cartucce di peso massimo di carica. La stellare infatti produce più pressione statica sulla dose di polvere che unita alla borra guaina e con bossolo di plastica contribuisce ad una ottima combustione della polvere facendo rosate di valore sulla distanza e con buone velocità di V1 e V10.<br />
<br />
La terza cartuccia di 70 mm. fu conseguenza del tipo di materiale impiegato,<u>la plastica</u>, che ha sostituito il cartone ormai per il 90%. Questo tipo di bossolo serve per cartucce di pregio e tiri lunghi o molto lunghi oltre ad essere usato per le cartucce da tiro.<br />
<br />
<br />
In questi bossoli fini si prevede chiusura stellare,polveri voluminose e dosi massime di polvere e piombo. Spesso, anzi preferibilmente, per cartucce da tiro o destinate ad animali di pregio e di buon peso: colombacci,anatre, fagiani, starne ecc..L'uso che se ne fa richiede quasi sempre pallini medi,grossi e molto grossi e questo necessita di molto spazio perché lo spessore dei pallini lascia molti vuoti in cartuccia non altrimenti compensabili. Il pallino fine si appoggia bene uno sull'altro senza vuoti, quello grosso invece no.<br />
<br />
Concludendo: ogni bossolo ha il suo impiego ma è facile accoppiarlo alla dose di polvere e piombo che sarà integrata da una borra di conveniente altezza, atta a lasciare lo spazio vuoto necessario alla orlatura. Sia che si tratti di una tonda (attorno a 6 mm.) sia che si tratti di una stellare (attorno agli 11 mm).<br />
<br />
La stessa polvere e gli stessi piombi suggeriranno la giusta altezza della borra di plastica. Ove si volesse usare,per assetti particolari, il borraggio di vecchio tipo si agirà nello stesso modo e cioè adeguando l'altezza della borra di feltro coadiuvata da una buona borretta di sughero a completamento. Ricordarsi che i dosaggi di polvere con assetti di borraggio diversi (plastica o misto) richiedono un adeguamento del peso di polvere e/o pallini.<br />
<br />Federico Gallohttp://www.blogger.com/profile/13263404620942217365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4331737460129922109.post-73703956901296867362017-12-27T11:41:00.003+01:002018-07-28T18:25:40.455+02:00CERCA DEL CANE A BECCACCE<br />
A chi si illude di cercare beccacce come se facesse altre cacce devo dare una disillusione. Qualunque cane si abbia le regole sono le medesime. Sulla beccaccia occorre: Calma,non correre, battere bene il terreno e avere il cane in mano; aggiungo,solo per eccesso di chiarezza, che l’ausiliario deve essere sempre collegato.<br />
<br />
Come mai mi sono accinto a scrivere queste note? Il perché è semplice voglio chiarire alcuni aspetti che molti cacciatori estremizzano, essi sono tutti convergenti verso il desiderio,intenzione di effettuare una specie di “grande cerca” sui terreni da beccacce.<br />
<br />
Esordisco dicendo che per me la grande cerca su beccacce non esiste. sarebbe come volere cercare un ago in un pagliaio servendosi di un forcone. Perché dunque alcuni cacciatori pensano di potere fare una grande cerca? Forse perché sono supportati da nuove tecnologie che consentono di avvistare e trovare il cane che si è allontanato da loro? A tutto ciò indotti dalla emergente cinofilia abbinata alle prove di lavoro per i cani da ferma coniugate in molte categorie dalle attitudinali alla grande cerca? Appunto. Molte tipologie di prova più che sufficienti per dare un’idea di cosa si può cacciare con un certo cane che ha quelle possibilità specifiche e su quei terreni idonei dove si effettua la prova.<br />
<br />
<br />
Ma siamo sicuri che la grande cerca sia veramente foriera di maggiori incontri? Siamo sicuri che i terreni dove si cacciano le beccacce siano idonei per la grande cerca? Siamo sicuri che il cane copra tutto il territorio disponibile senza trascurare il terreno ispezionando tutta la sua configurazione fatta di estreme forme abitative sia di bosco, sia di cespugli, sia molto fitti sia abbastanza larghi da consentire al cane di esplorare minuziosamente e non con un passaggio veloce che potrebbe lasciare indietro terreno e selvatico?<br />
<br />
<br />
Il mio maestro di cinofilia diceva sempre che un cane che allarga al pulito verrà ristretto dal bosco. Naturale osservazione a cui aggiungo che sarà ristretto ancora più da macchie intricate con vegetazione complicata da spinai,roveti, prugnoli e vegetazione di media/bassa altezza dove il cane non potrà sviluppare tutto il suo naturale movimento.<br />
<br />
In quelle condizioni sono convinto che una passata molto veloce e sbrigativa non può rastrellare tutti i capi o la maggior parte di quelli che sono nelle riposte perché ci sono tutti quei fattori di impedimento e molti altri. Quali? L’aria che tira, il vento che si posiziona sul naso o sulla coda del cane a seconda degli andirivieni che lui farà percorrendo da destra a sinistra e rientrando con un buon avanzamento che tenga conto della sua potenza olfattiva. Fra i due tratti infatti devono intercorrere pochi metri poiché se la chiusura del lacet fosse molto aperta e ampia il naso potrebbe dimostrarsi insufficiente.<br />
<br />
In buona sostanza quando il cane svolta dovrebbe tenere conto che il terreno che va ad esplorare non deve superare di quel tanto che il suo naso non può controllare altrimenti gli animali resterebbero indietro. In un percorso in campo aperto sarebbe più facile usare questa astuzia ma in un bosco come si può fare? E in una macchia intricata di prugnoli e roveti?<br />
<br />
Io non ho detto qui sopra che il cane non deve allargare, ho solo detto che deve farlo con intelligenza e dosando le forze e mezzi di cui è dotato. Ho anche parlato di esplorazione che non trascuri il terreno sottolineando che la cerca, per quanto possibile, deve essere svolta sul fianco del conduttore e con rientri logici e funzionali alle possibilità e capacità del cane.<br />
<br />
Detto questo mi pare chiaro che se il cane allunga troppo si troverà fuori mano e costringerà il cacciatore che lo segue a spostarsi dal percorso che si era immaginato di fare. Ecco che rientra in gioco il fattore “collegamento” perché il cacciatore deve tenere l’allineamento in verticale col percorso e aspettare il cane per avanzare e indurre il medesimo a fare lo stesso chiudendo il lacet di cerca e avanzando del giusto. Torno a sottolineare dove sia possibile…. e in molti luoghi da beccacce non lo è.<br />
<br />
Chi da ampio margine e molta fiducia al cane che prosegue in verticale o si allarga troppo sui lati resta dunque penalizzato della possibilità di avere incontri ma ,se essi si verificassero, potrebbero essere nella disponibilità di altri cacciatori che si trovano il loco. Alcuni potrebbero rispettare un cane in ferma che non sia il loro altri invece no e si creerebbero molti problemi e forse litigi indesiderati.<br />
<br />
Quanto sopra auspicato quindi è una classica impostazione che media fra la possibilità d’incontri, la possibilità di concluderli e la certezza di non avere problemi per gli scambi di terreno con altri cacciatori.<br />
<br />
Un altro fattore poi sconsiglia una cerca troppo ampia e veloce e cioè il fatto che la beccaccia è un animale solitario non vive in branco. Appunto, la caccia di quel tipo si attaglia benissimo ad animali imbrancati, gruppi e nidiate che pascolano in brughiera e non all’animale “chiuso” nei suoi nascondigli di alberi e arbusti silvano/boschivi.<br />
<br />
<br />
Qualcuno penserà che io voglio relegare un bravo cane inglese, che fa il suo classico lavoro, in un terreno buono per un giardino. Mai più. Il cane inglese deve sapere esprimere tutta la sua potenza fisica ed olfattiva ma deve essere presente a se stesso e al suo conduttore rientrando intelligentemente quando si sentirà senza la protezione del fucile.<br />
<br />
La caccia col cane è una cosa che si fa in due. Lo deve sapere il suo padrone ma anche lui. Caso contrario si alzeranno al cielo richiami e fischi che allarmeranno il bosco e darebbero fastidio anche ad altri cacciatori in loco.<br />
Meglio dunque essere sicuri di ciò che si deve fare per una corretta pratica di caccia alla beccaccia.<br />
<br />
<div>
<br /></div>
Federico Gallohttp://www.blogger.com/profile/13263404620942217365noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4331737460129922109.post-64993842139335062012016-12-31T11:54:00.002+01:002018-07-28T18:26:54.110+02:00LE TRE BECCACCE 3^ giornata<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
3^
giornata</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
____________</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
La
notte avevo fatto sonni agitati, vedevo cani dappertutto e boschi fitti e
impenetrabili; sentivo ululati e spari a salve. Era quel caratteristico
crepitio delle armi che servivano per aizzare i cani e spaventare le bestie
selvatiche per indurle a scappare in una direzione voluta dal capocaccia. Era
angoscioso saper di dovere essere in un burrone nascosto dietro un paio di
frasche e sentire solo il rumore del torrente che scaricava in una cascatella.
Nemmeno la possibilità di fumare una sigaretta per allentare la tensione. Mi
svegliai bagno di sudore, affaticato più che riposato dal letto caldo e
soffice. Mi accostai alla finestra e aprii uno sportello. La luce vivida di
un’alba fredda mi svegliò del tutto. Pensai che sarebbe stato meglio
allontanarmi dal paese senza incorrere in nuovi pettegolezzi e discussioni dove
si diceva di tutto e il contrario di tutto. </div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Quello
che si poteva fare era stato fatto, ognuno aveva provveduto ai suoi compiti. Io
ero stato fino a tardi con mio cugino a raccogliere informazioni, vagliarle e
scrivere qualche appunto per lui. Poi, a lume della nostra esperienza venatoria
e a conoscenza delle leggi, avevamo tirato le fila del discorso. Non c‘erano
dubbi, la vittima aveva fatto un’imprudenza ad avvicinarsi al branco per favorire
i cacciatori. Era stato un atto che non doveva fare. Il tiratore però era
tenuto a sincerarsi che nel branco non ci fosse nulla di anomalo. Comunque non
si spara mai nel mucchio. Doveva aspettare che si palesasse un animale per
mirarlo bene e sparare a colpo sicuro. Purtroppo le varianti sono molte quando ci
si trova in quelle situazioni, la leggerezza, la voglia di far vedere di essere
bravo, la cupidigia di entrare in possesso di una preda di valore, la paura del
poderoso e selvaggio animale sono tutti fattori che possono, anche se non
devono, far commettere gesti inconsulti. In definitiva era stato un incidente
di caccia, evitabile, ma non era stato così.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Mi
scossi dai pensieri e mi scrollai il sonno e l’ansia della notte, decisi di
vestirmi e andare via, da solo, a meditare nei boschi assieme al mio fido Setter Gyp. Era una mattinata che poteva essere piena di sorprese, sia di
caccia sia di maturazione umana e psicologica. </div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Appena
pronto caricai sull'auto fucile e cane e partii. Per strada maturai la
decisione di non andare verso i posti dei giorni precedenti; chissà perché mi
sembrava di dovere qualcosa alla memoria del povero giovane ucciso. Lui doveva
riposare nel silenzio lì dove aveva incontrato la sua mala sorte. Pertanto
presi lungo la provinciale verso il fiume Senapite. Alle brutte, se non avessi
trovato beccacce, c’era sempre la speranza di potere alzare un branco di
coturnici. La caccia era ancora aperta anche a quei bellissimi animali;
mancavano pochi giorni al Natale.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Arrivai
che uno spicchio di sole mi entrava dal vetro sulla mia destra. Scesi e guardai
il panorama, drizzai le orecchie per carpire un canto, un suono che animasse il
panorama bellissimo coronato di Acacie che circondavano il vallone ai lati del
torrente, le macchie colorate di fronte erano imbellettate da qualche albero di
corbezzoli. I frutti gialli e rossi si notavano anche da quella distanza. Mi
chiesi se le coturnici assaggiassero quei dolci frutti e pensai che avrei
dovuto farlo anch'io.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Feci
scendere il cane, gli attaccai subito il collare col campano, chiusi la
macchina e mi avviai caricando il mio automatico. Il freddo era pungente, mi fu
fatto di alzare gli occhi verso le serre e vidi nuvoloni neri che sembravano
molto preoccupanti. </div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->E’ neve! </div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Pensai
e mi venne voglia di urlare. La neve mi dava allegria e nostalgia da quando ero
ragazzo. Mettevo le trappole per gli uccelletti e stavo dietro un albero
sorvegliando, con le mani e le orecchie gelate. Quando vedevo il branchetto
svolazzare impaurito, correvo e cercavo la trappola che aveva fatto il suo lavoro,
la liberavo della preda, ricaricavo l’esca e mettevo di nuovo la trappola in posizione
sparendo subito dietro l’albero.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
La
neve, che gran fenomeno che è. Mette
allegria a chi sta bene e rattrista chi sta male. Chi non sente freddo non la
teme e la desidera, chi sente il freddo la teme e la maledice. Mi avviai sul
sentiero che scendeva precipitoso verso il basso. Il cane era già sparito per
sondare posti che conosceva bene. </div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Sui
sassi del torrente avvertii il pericolo della brina ancora non sciolta, un
passo falso e avrei fatto compagnia alle
trote. Passai leggero e veloce senza incidenti porgendo l’orecchio al campano
che denunciava l’inerpicarsi del cane in cima alla collina di fronte. Raggiunto
il sentiero oltre il torrente, mi affrettai, non volevo che il cane si trovasse
ad affrontare una ferma senza avere il mio appoggio. Salire su era faticoso e
lui era molto più veloce di me. Raggiunsi la base della collina e scorsi
l’apertura fra i rovi e il lentisco che delimitava il passaggio di animali di
grossa taglia. Sapevo che lì sopra albergava una mandria di vaccine. Erano loro
gli alleati che tenevano pulito il terreno e gli alberi e intanto lo
concimavano. Loro erano miei complici nella mia caccia alle beccacce creando le
condizioni per il loro arrivo e la sosta. </div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Mentre
salivo il sentiero, affannandomi e attaccandomi ai rami dei cespugli, sentii un
lontano suono di grosse campane che scendevano lungo il torrente. Non ci volle
molto per vedere apparire la prima vacca bianca e grigia con corna poderose che
avanzava decisa scuotendo il collo fornito di un grosso campano di bronzo,
aguzzai le orecchie e sentii altre bestie che la seguivano. Mi parve di
percepire anche una litania dolente e ripetuta, proprio come quelle che dicono
le donne nella novena in chiesa seguendo la guida del parroco che la
pronunciava spedito. Che cosa poteva essere? Come mai in quella solitudine una
voce umana rompeva il silenzio senza motivo apparente? La voce era una sola,
accorata e sorda proprio come quella di uno che parla a se più che ad altri. In
quella solitudine non poteva che essere così. Mi arrestai dimenticando il cane.
Presto apparve una figura umana che trottava spedita dietro l’armento. Era un
uomo basso e corpulento vestito di pesanti abiti di lana grezza tinti di nero;
indossava un cappello di feltro dello stesso colore, sbertucciato e sbiadito a
causa delle intemperie e del tempo che aveva trascorso su quella testa canuta.
L’uomo aveva un lungo mantello addosso che stringeva contro il petto per
proteggersi e intanto borbottava bestemmie e imprecazioni in maniera monocorde.
Non l’aveva con nessuno in particolare, imprecava contro il suo destino che lo
costringeva a fare quel mestiere infame, a trovarsi fuori a quell'ora e in quel
posto, con tanto freddo, alla sua età che appariva avanzata, solo e stanco per
il camino impervio e pericoloso.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Lo
osservai e mi provocò pena e rispetto, specie pensando che io ero lì per
passione mentre lui c’era per adempiere un dovere. Pensai di chiamarlo, forse
potevo confortarlo un poco, magari offrendogli una sigaretta o un sorso dalla
mia fiaschetta di grappa:</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Hei voi? Con chi l’avete, dove andate con gli
animali in questa mattinata fredda che promette neve?</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Si
girò con sorpresa e lo riconobbi, lui mi guardò triste e silenzioso accennò un
saluto con la mano destra e proseguì il suo cammino dando una voce alle vacche.
Non insistetti e continuai per la mia strada ma l’episodio mi aveva ancor più
rattristato. La mia mente volava verso altre fratte e pensavo a chi non c’era
più per colpa di un’organizzazione approssimativa, estemporanea che mai avrebbe
dovuto verificarsi. <br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://1.bp.blogspot.com/-Y9OfeHlBBqs/WGeO-Z2njkI/AAAAAAAADco/DJUtUYMBg-0fYeENhrlsQH3WS0FlVsD_gCLcB/s1600/images.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="265" src="https://1.bp.blogspot.com/-Y9OfeHlBBqs/WGeO-Z2njkI/AAAAAAAADco/DJUtUYMBg-0fYeENhrlsQH3WS0FlVsD_gCLcB/s400/images.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immagine scaricata da Internet. Chiedo scusa al proprietario e mi dichiaro pronto a levarla su sua richiesta.</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Accelerai
il passo conscio che il campanello del cane non si sentiva più. Salii
sveltamente col fucile ben stretto in mano. Era facile che una beccaccia, se
fosse stata fermata, volasse da sola dopo un così lungo tempo che il cane
l’aveva trovata. Meglio stare pronti. Mi misi alla ricerca del cane, con
affanno e ansia, ma non riuscivo a vederlo nella macchia di quercioli bassi e
fitti, camminai quasi carponi per superare un reticolato e una siepe e
m’infilai in un canaletto spoglio che serviva da sgocciolatoio alla pioggia quando
si abbatteva sulla piana di sopra. Il cane era lì. Con il treno posteriore un po’
schiacciato, la testa che stava alta e gli occhi che guardavano lontano. Non c’era
dubbio che fosse su una ferma di animale in movimento. La beccaccia stava tentando
la via della fuga pedinando lungo il canaletto semi spoglio per guadagnare la
periferia del boschetto e poi alzarsi e andarsene in una dimora più sicura. Ce
n’erano tante lì intorno dato che il colle era tutto circondato da valloni che
convogliavano l’acqua verso il fiume non lontano.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Il
cane conscio del mio arrivo aveva cominciato ad accostare mettendo i piedi, un
davanti all'altro con grande circospezione, non voleva sciupare tutto il lavoro
fatto fin li; io gli andavo dietro teso e circospetto seguendo il suo esempio
di silenzioso fantasma fra le frasche e gli alberelli. Il lavoro durò a lungo dato
che il boschetto era a triangolo con la punta verso l’alto. In cima s’intravedeva
una quercia di buone proporzioni ricca ancora di foglie ingiallite e
accartocciate. La beccaccia puntava proprio là il suo timone, ci fu un momento
che la vidi, la gobba dritta e la coda aperta a semi ventaglio. A un certo
punto il suo sistema nervoso non resse e si catapultò in aria sbattendo le ali
rumorosamente, si alzò di qualche metro e si indirizzò verso la quercia, la
vidi sparire fra le foglie. Il fucile salì alla spalla da solo, il grilletto
prima tormentato, scattò con una leggera automatica pressione e un colpo
partì. Vidi molte foglie cadere e
frantumi di arboscelli ma la beccaccia non era fra le cose che fotografava la
mia pupilla dilatata. Mi scapparono un’imprecazione e un moto di rabbia. Salii
mentre il cane si avviava verso il colle e la quercia, lo chiamai burbero e
deciso mostrandogli una strada diversa. La rabbia e il desiderio di rivalsa mi facevano
pensare che dovevo trovarla subito e abbatterla perché lo meritava dopo un così
bel lavoro del cane. Sapevo dove poteva essere, in cima, al lato della rete che
proteggeva le vacche di notte all'interno di un quadrato luogo solatio. L’interno
era spoglio e calpestato ma intorno c’era un rigoglioso ciuffo di alberelli ben
forniti di foglie che creavano un buon nascondiglio alla regina che mi aveva
gabbato. Il cane obbedì, maledetto anche lui perché quella volta non doveva
farlo. Allungammo e ci trovammo a esplorare il terreno e lo facemmo palmo a
palmo, se si allontanava lo richiamavo li e lui obbediente tornava ma un
deserto come quello non si era mai visto, non c’era nemmeno un merlo che potesse
animare il luogo con la sua sghignazzante risata.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Desolato
e deluso feci un mezzo giro per tornare più in
basso e battere un altro buon posto. Il cane mi precedette e tornò verso
la quercia. Lo vidi rallentare sul colmo del colle e poi sparì alla vista,
sospettai che avesse annusato qualche cosa e lo seguii con due balzi. Lo vidi
sotto la quercia immobile e sogghignante, col labbro tirato e l’occhio che
lampeggiava, pipava l’odore e si beffava di me. Mi avvicinai levando la sicura
e mi dissi che dovevo stare calmo e sparare bene.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Sollecitai il cane a guidare toccandolo sulla
testa e lui andò, si fermò poi andò e infine si bloccò come una cariatide. Non
voleva sapere di procedere ancora. A quel punto feci un passo avanti a lui e si
decise proiettandosi fra le felci basse e abboccando una beccaccia. Era morta, stecchita,
ancora calda. Me la diede mentre io guardavo il cielo attraverso le foglie e mi
davo dello stupido perché avevo comandato al cane di andare oltre mentre lui
sapeva che la beccaccia era caduta fulminata. Hai quel cane, troppa ubbidienza
non fu mai così inutile ma lui sapeva che avrebbe rimediato. Una volta che
aveva soddisfatto il mio volere, era tornato a prendere la beccaccia. Ci furono
tripudio e carezze, lui mi leccava le mani ed io gli dicevo che era scemo; non
farlo più capito? Non fare ciò che dico io serviti del tuo cervello e del tuo
istinto. Avevi ragione.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-8CWfbPNpWXk/WGeODNiIxTI/AAAAAAAADcc/iI_ogF2YzAIAAlYsyR-56Y2PsYjG385WQCLcB/s1600/pit%2Bin%2Bferma.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="480" src="https://4.bp.blogspot.com/-8CWfbPNpWXk/WGeODNiIxTI/AAAAAAAADcc/iI_ogF2YzAIAAlYsyR-56Y2PsYjG385WQCLcB/s640/pit%2Bin%2Bferma.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Pit della Cesinola. Immagine scaricata da Internet. Chiedo scusa al proprietario a cui sarò grato se mi concederà di mantenerla.</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Ci
spostammo calando verso valle. Il bosco lasciò la scena a una bella prateria
verde e infiorettata da margherite e rare felci, laggiù ancora un boschetto che
declinava nel torrente ripidamente. Puntammo verso i costoni, non sia mai un
branchetto di cotorni poteva essere venuto a bere o mangiare i frutti dalle
bacche rosse acidule. Il cane si spostò sulla destra io andai avanti di qualche
metro e dalla periferia del bosco si alzò rumorosa una beccaccia buttandosi a
precipizio verso il fondovalle. Non feci a tempo a lamentarmi della mia
sfortuna che il fucile scatenò il suo canto che mi sembrò funereo e improvvido.
La beccaccia era già sparita mentre una zolla dietro di lei era stata arata
dalla fucilata. Il cane, al colpo, tornò e andò verso la scia della polvere.
Non vece che tre o quattro passi e si bloccò in ferma. Lo guardai mentre
passavo il fucile da una mano all'altra; mi avvicinai e gli accarezzai un
orecchio sussurrandogli parole di scherno. Non vedi che non c’è più? E’
partita, non ci ha aspettato, dai vieni via, non c’è più la beccaccia. Eppure
dovresti capire quando è una calda o una beccaccia ferma a terra. Ormai sei un
cane maturo non più un giovanotto senza peli sul muso. </div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Mentre
lo glorificavo di tutti questi pensieri e parole appena sussurrate un’altra
beccaccia partì dal limitare del boschetto. Il cane ne aveva fermata correttamente
una seconda che aveva avuto il sangue freddo di non volare via con la sua
compagna. Il fucile tuonò senza ripetere
perché non c’era tempo, ma qualche piuma testimoniò che i pallini avevano
colpito il bersaglio. Quanto fossero micidiali, lo avremmo saputo presto. Gyp
si era portato sul costone e sentivo il campanello suonare un po’ qui e un po’
là. Una breve ferma mi avvertì che qualcosa era accaduta. Il cane tornò
trionfante e fece un giro attorno a me orgoglioso della preda, non aspettò che
gliela levassi di bocca, la depositò in terra e ripartì. Dopo pochi minuti di
duro lavoro nel fitto della macchia degradante verso il torrente tornò con l’altra
beccaccia in bocca. Era solo ferita ma ridotta in condizioni di non poter volare.
Gyp era un cane che non perdonava animali messi sul terreno dal fucile. Non ho
ma avuto un altro ausiliare migliore sotto quest’aspetto. La festa cominciò
dentro di me. Da una battaglia persa a una guerra vinta. Ormai ubbie e
tristezze erano passate. Persino il ricordo del morto e del povero vecchio
infelice che imprecava alla sua mala sorte avevano trovato la loro collocazione
nella parte remota del cervello. In quel momento sentii il ronzio di un motore
che scendeva verso il ponte sul fiume non distante. Presto si fermò accanto
alla mia macchina e fu suonato il clacson ripetutamente. Guardai distinguendo
le sagome di qualche persona. Uno era in divisa di carabiniere. Ci scambiammo
qualche parola.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 18.0pt; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Dove andate?</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 18.0pt; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->A Savelli, in pretura.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 18.0pt; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Come si mette?</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 18.0pt; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Speriamo bene tu cosa hai trovato?</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 18.0pt; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Tre beccacce.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 18.0pt; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Ecco, il solito fortunato, salute, ci vediamo
stasera.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="margin-left: 18.0pt; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Va bene. Buona fortuna.</div>
<div class="MsoNormal">
La macchina si avviò, io restai pensoso un attimo. Avevano
detto fortuna ma non lo era. Tre beccacce furono conquistate con rabbia e tre
colpi da maestro. Con quella stoccata che mi era congeniale e che nessuno mai
aveva potuto superare in velocità e precisione. La stoccata del beccaccista
nato che, a sedici anni, aveva preso la sua prima e che aveva ancora tanta
voglia di incontrarne altre. Convinto che ognuna gli avrebbe lasciato un ricordo
di se. Come il primo bacio della persona amata. </div>
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
<o:p> -Fine-</o:p></div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpLast">
<br /></div>
Federico Gallohttp://www.blogger.com/profile/13263404620942217365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4331737460129922109.post-26103360148449051102016-12-30T19:31:00.001+01:002016-12-30T19:31:20.219+01:00LE TRE BECCACCE - 2^ giornata<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
2^
giornata</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
_____________</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Era
giorno da un pezzo ma non sapevo decidere cosa fare. Era meglio andare in
campagna a smaltire la sofferenza e la tristezza di ciò che era accaduto o
stare in paese e informarmi sulle circostanze dei fatti?</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Forse
potevo perfino rendermi utile sia al colpevole sia alla povera vittima. Un
consiglio, un parere o una decisione in quei momenti così drammatici erano
utili e forse risolutivi. La mia indole altruista veniva a galla prepotentemente.
Dovevo fare qualcosa dovevo sapere e mettermi a disposizione. Presa la decisione,
mi vestii, feci una svelta colazione poi uscii.</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-hUHV8gnhqdo/WGal9cIDdPI/AAAAAAAADb4/iEtSP_7_9_wra9ra6USM5aVGZM8o636RgCLcB/s1600/417485_232524130173267_100002470452387_474527_654467355_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="262" src="https://3.bp.blogspot.com/-hUHV8gnhqdo/WGal9cIDdPI/AAAAAAAADb4/iEtSP_7_9_wra9ra6USM5aVGZM8o636RgCLcB/s400/417485_232524130173267_100002470452387_474527_654467355_n.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La periferia del paese al tempo dei fatti<br /></td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
La
piazza era un vespaio, i soliti capannelli erano diventati imponenti, sembrava
uno di quei giorni che si prestano a eventi sociali. Peccato che fosse solo un
evento luttuoso. Mi avvicinai a uno di quei raduni e salutai.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Buon giorno. Ci sono notizie più precise sui
fatti di ieri?</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Un amico di media età, persona seria e
conosciuta rispose:</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Sembra che ci fosse una battuta improvvisata,
erano stati allertati dal morto che era in campagna e aveva localizzato un
branco numeroso di cinghiali.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Questa
fu la risposta da parte di Carmine, era uno che stava sempre a bighellonare per
la piazza quindi aveva raccolto ogni minimo particolare. </div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Subito
però s’intromise un altro:</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->E’ vero, lui stava in campagna ma voleva fare un
piacere al maresciallo che lo aveva sollecitato a tenere d’occhio la zona.
Appena aveva visto gli animali, aveva preso la sua Ape ed era scappato in paese
ad avvisarlo. IL maresciallo aveva radunato immediatamente una buona dozzina di
cacciatori informandoli dei fatti. Furono presto pronti alla partenza.
Purtroppo non avevano una vera e propria organizzazione. Sembra che avessero
fatto un piano. Il taglialegna doveva tornare sul posto e sorvegliare i
cinghiali. La squadra dei cacciatori sarebbe arrivata poco dopo lasciando le
macchine dalla parte opposta della collina e appostandosi nel canale sotto di
lui. A quel punto doveva partire il segnale per il boscaiolo che doveva
spingere giù il branco gridando e facendo chiasso.</div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-Xw0N-MDp2OQ/WGalrQFN8uI/AAAAAAAADb0/l6LYSzob7_k5rYAqjDen2sZswjy87QR-QCLcB/s1600/419933_2831008849192_1078238755_32316926_910012809_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="301" src="https://4.bp.blogspot.com/-Xw0N-MDp2OQ/WGalrQFN8uI/AAAAAAAADb0/l6LYSzob7_k5rYAqjDen2sZswjy87QR-QCLcB/s320/419933_2831008849192_1078238755_32316926_910012809_n.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I luoghi della disgrazia <br />potrebbero essere stati questi</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Il
giovane si fermò un attimo per cogliere negli astanti ogni segno di tensione,
capire se avevano afferrato il concetto e la gravità delle decisioni poi
continuò:</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Così fu fatto ma, prima che la squadra
improvvisata raggiungesse il luogo e desse il segnale alla vedetta, il branco
era partito; lui medesimo si era avviato dietro con urla di avviso e rumori
atti a innervosire il branco e farlo andare verso le poste improvvisate. Qui
però avvenne l’imponderabile che sconvolse la battuta. Uno dei cacciatori era
arrivato velocemente ad appostarsi e sentiva un grande rumore fra le frasche
fitte. Preso dalla frenesia, forse dal panico, decise di avventare una fucilata
nella macchia dove vedeva muovere arbusti e rami. Alla fucilata seguì un urlo
disumano e le parole: “Mi hai ammazzato”. Seguì anche il nome dello sprovveduto
che era stato ben individuato dal maldestro battitore che dal colle vedeva
tutto. Non si aspettava certo che qualcuno sparasse senza mirare a un preciso bersaglio.
Gli feci un cenno d’intesa e replicai:</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Ho capito. E’ stata una follia, una
disorganizzazione totale; purtroppo i partecipanti non erano in grado di capire
come si organizza una vera battuta al cinghiale. Può darsi però che chi ha
sparato abbia mancato di seguire le direttive di chi organizzava la caccia. </div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<br /></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-g4JllhLqJzw/WGamJAGbAnI/AAAAAAAADb8/6pATt5t2-9oiiX4MASbQ5vAI-XVz9ldeQCLcB/s1600/n1186160456_30286330_4980869.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="498" src="https://3.bp.blogspot.com/-g4JllhLqJzw/WGamJAGbAnI/AAAAAAAADb8/6pATt5t2-9oiiX4MASbQ5vAI-XVz9ldeQCLcB/s640/n1186160456_30286330_4980869.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il paese era un borgo di poche anime. Qui è sotto la neve come potrebbe essere stato al tempo del racconto.<br /></td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
La
mia obiezione fu raccolta da Giuseppe:</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Che ne sanno di caccia al cinghiale questi poveracci.
Qui i cinghiali erano finiti dal dopo guerra; allora c’erano valenti cacciatori
che sapevano tutto. Questi sono solo degli sprovveduti sparatori che hanno un
fucile e sparano a casaccio.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Tutti
assentirono dondolando il capo. Io restai colpito dalla superficialità dei
soggetti collegati alla disgrazia. Tentai di approfondire ulteriormente:</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->E il maresciallo? Lui doveva sapere che le armi
sono pericolose e la caccia ha delle regole. Non si può partire con una dozzina
di cacciatori improvvisati che non hanno alcuna pratica.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Luigi
prese la parola abbassando il tono in modo complice:</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Voi sapete chi sia stato veramente a sparare?
Dicono che il più pericoloso fosse proprio il maresciallo che aveva tanta
adrenalina addosso e voleva conquistarsi un momento di gloria.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Tutti
tacquero consci che quelle parole avevano un peso enorme, io masticai qualche rimprovero
poi sillabai fermamente:</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Non facciamo pettegolezzi inutili e anche
pericolosi; ci penserà la legge a chiarire tutto.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Un
giovanotto che si era avvicinato aveva raccolto le parole di Luigi, lo vedevo
tentennare la testa; sapevo che era un po’ picchiato e il suo tentennare non mi
coinvolse più di tanto, però mi feci attento quando disse:</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->E la legge chi è? La legge era già sul posto
quando accadde tutto.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
A
queste parole seguì un silenzio tombale. Sembrava che la fiducia nella legge
degli uomini fosse proprio al più basso dei livelli. A quel punto un vecchio
saggio ficcato in un cappotto spigato color marrone e con un largo cappello in
testa si volse per andarsene ma prima proferì:</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Amaro chi ci incappa; chi muore ha sempre torto
e chi vive fa i conti con la sua coscienza.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Sembrò
una sentenza alla quale non si poteva replicare; tutti si volsero e l’adunata
si sciolse. Pensai bene di andarmene anch'io.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Verso
le undici arrivò una telefonata, mia madre mi chiamò e mi dette il microfono in
mano, disse solo:</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->C’è Galy.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Pronto, ciao; come mai una chiamata a quest’ora?</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Galy
era mio cugino, cacciatore esperto e avvocato, nutrivo affetto e stima per lui
sia in una sia nell'altra veste. Del resto era stato uno dei miei maestri di
caccia e di vita.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Cos'è accaduto? Qui a Crotone sono arrivate
notizie frammentarie tramite i viaggiatori che scendono in città per lavoro.
Parlano di un incidente venatorio che ha causato un morto. E’ vero?</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Purtroppo sì, ero fuori proprio per avere
notizie più precise.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Raccontami tutto.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Dissi
quel che sapevo e confermai gli orari e le persone coinvolte; gli dissi che ero
nei pressi anch'io con nostro cugino Ciccio, poco distante . Lui mi fermò un
attimo:</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Ma è vero che c’era anche il maresciallo con
loro?</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]--> Sì.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Senti… tu che rapporti hai con i familiari della
vittima?</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Ottimi, conoscevo lui e tutti i suoi fratelli.
Sono brave persone.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Bene, allora vai a trovarli e suggerisci loro di
mettersi in contatto con me, dai il numero di telefono e spiega che ora si
devono fare le pratiche assicurative, accertare le responsabilità, cercare di
non fare stravolgere le notizie perché potrebbero rischiare di aggiungere danno
alla beffa di una mancata rivalsa assicurativa.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Ho capito, andrò subito; ti chiamo immediatamente
dopo, però ti anticipo che loro sicuramente seguiranno il mio suggerimento. Ti
consiglio di metterti in macchina e venire subito qui.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Va bene, lo farò volentieri, aspettami così
andiamo assieme e mi aiuterai a mettere a posto il castello di notizie e
supposizioni. Dovremo battere il ferro finché è caldo altrimenti poi potrebbero
esserci inquinamenti.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Va bene, ti aspetto.</div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Così
la conversazione fu chiusa. Lui arrivò con la sua Volkswagen verde dopo appena
un’ora. A tempo per fare un velocissimo pranzo. Poi ci recammo in casa della
disperata famiglia del morto.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
(segue).......</div>
Federico Gallohttp://www.blogger.com/profile/13263404620942217365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4331737460129922109.post-83699335177274894912016-12-30T11:32:00.000+01:002016-12-30T19:33:21.467+01:00LE TRE BECCACCE - 1^ giornata.<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
1^ giornata.</div>
<div class="MsoNormal">
_______________</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Una
domenica di novembre, con tanto gelo e cielo terso, ci aveva accolto nella
grande riserva di caccia che erano le colline a est del mio paese.</div>
<div class="MsoNormal">
La strada si snodava su uno sterrato ma la Campagnola del mio compagno
di caccia non temeva certo quelle condizioni di viabilità, era stata costruita
per affrontarle e forse erano perfino poca cosa.</div>
<div class="MsoNormal">
I due Setter inglesi uggiolavano, nello spazio dedicato sul
retrotreno, accovacciati su una vecchia coperta di lana. Erano “Brenz del
Rovere” e “Gyp del Feltrino”; avevano medesimo flusso di sangue nelle vene
sebbene con altro affisso. Entrambi provenivano dai famosi Setter della
famiglia “del Rovere” che aveva avuto molti campioni celebrati.</div>
<div class="MsoNormal">
I cani erano due esperti beccacciai, il mio compagno era un
mio parente di nome Francesco, affettuosamente chiamato Ciccio, che mi aveva
avvisato telefonicamente della venuta. Io, in quel periodo, ero un cacciatore
solitario. Il mio partner era emigrato in Svizzera con tutta la famiglia a cercare
fortuna e non avevo avuto voglia di cercarmene un altro. A beccacce spesso la
migliore compagnia è il cane. </div>
<div class="MsoNormal">
La strada era coperta di buche, l’acqua si era
cristallizzata e il ghiaccio si frantumava sotto i copertoni del potente mezzo.
Noi stavamo silenziosi a osservare il paesaggio fiabesco. Il bosco era ornato
dalle gocce di rugiada notturna diventate perle nell'occasione. Un vero
coacervo di alberi di Natale. Infatti, mancava poco alla festa per l’anniversario
della nascita di Gesù.</div>
<div class="MsoNormal">
Ci fermammo accostando in uno slargo e scendemmo preparando
le attrezzature. Francesco mi presentò la sua doppietta Piotti
meravigliosamente arabescata e mise mano alle scatole di cartucce per farne
provvista da mettere nei capaci tasconi della giacca di fustagno. Io prelevai il
mio automatico dalla canna corta e mi predisposi a caricare. I Setter gemevano
pietosamente. Una litania che sarebbe finita solo appena i cani fossero stati
sganciati. Così fu mentre noi ci proponevamo il piano di attacco al bosco
ancora bagnato. Le beccacce le sentivo a naso, proprio come i cani. Beh non
proprio a naso ma io sapevo dove potevano avere eletto il loro domicilio
notturno. Quei boschi di querce novelle ed erica mal tagliata non avevano
segreti per me e il mio cane. Il silenzio era profondo e innaturale; nemmeno
gli uccelli avevano voglia di cantare sicuramente intorpiditi dalla fredda
notte. Ci avviammo.</div>
<div class="MsoNormal">
Non ci fu alcuna sorpresa nel sentire i campani tacitarsi
subito dopo; uno sguardo d’intesa, un gesto col braccio sinistro che roteava
nell'indicare la posizione al compagno e via in silenzio a cercare i cani.
Cominciò così quella che sembrava una bella giornata di caccia.</div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://3.bp.blogspot.com/-T-7WbAgueh8/WGY21Nl8icI/AAAAAAAADbk/Xlv4riVrhegEPJmi-dWDWabVkOue00MBwCEw/s1600/Gyp%2B1%2B001.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="273" src="https://3.bp.blogspot.com/-T-7WbAgueh8/WGY21Nl8icI/AAAAAAAADbk/Xlv4riVrhegEPJmi-dWDWabVkOue00MBwCEw/s400/Gyp%2B1%2B001.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Gyp in una prova su quaglie.</td></tr>
</tbody></table>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Sul mezzo giorno avevamo quattro capi nella cacciatora.
Molti involi erano terminati senza esito positivo per noi. Le piante avevano
fornito protezione alle nostre amate beccacce. Decidemmo di rientrare, stanchi
ma soddisfatti. Occupammo il posto nella vigorosa Campagnola commentando le
fasi salienti della giornata e ci avviammo sulla via del ritorno. Dopo breve
tratto ci apparve la casa di Montanari, il romano proprietario di quei fondi
immensi e rigogliosi di vegetazione. Ormai era ridotta quasi a un rudere e la
vegetazione, in parte, l’aveva coperta. Era comunque un buon rifugio per chi ne
avesse avuto bisogno.</div>
<div class="MsoNormal">
Mi sorprese la vista di un oggetto che era a lato della
strada, il mio compagno non lo aveva considerato; la guida del veicolo
pretendeva attenzione. Sorpreso da quella vista, chiesi con enfasi di fermare
l’automobile. Scesi e afferrai l’oggetto con sorpresa e preoccupazione. Si trattava
di un fucile automatico Franchi. Istintivamente provai a manovrare il carrello
da dove schizzarono tre cartucce, le raccolsi osservando che erano cartucce a
palla Brenneke. Il mistero era fitto. Mi
venne in mente che fosse del marito di una mia cugina. Conoscevo la sciatteria
e l’approssimazione di quella persona e quindi, avere dimenticato di
raccogliere il fucile prima di partire con l’auto, poteva essere un gesto non
lontano dal suo modo di agire. Convinto di questo e non avendo ottenuto
risposta ai miei richiami provai a sparare un colpo in aria dallo stesso fucile
raccolto. Seguirono altri richiami ma nessuno rispose. Il bosco era freddo e
silenzioso, pochi uccelli passavano alti e si sentivano solo campane di animali
bradi che, sotto di noi, strappavano e ruminavano la magra erba invernale.</div>
<div class="MsoNormal">
A quel punto, d’accordo col mio compagno, decidemmo di
proseguire il nostro cammino; scaricai l’arma e la riposi sul sedile di dietro
della Campagnola. Di comune accordo avevamo deciso che avremmo portato l’arma
in paese per individuare il proprietario o consegnarla ai Carabinieri.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpFirst" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Che ne pensi? Dissi a Francesco. </div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Non saprei la cosa è strana. Il paese non è
lontano; a questo punto, chiunque sia stato ad abbandonare l’arma, si dovrebbe
essere accorto della sua mancanza. La prima cosa da fare sarebbe stata quella
di tornare indietro e cercarla ma non si vede nessuno.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Infatti,
la carraia era deserta, nessun segno di presenza umana, il paese era ancora a
tre chilometri circa. </div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Restammo
pensierosi a meditare sulla stranezza del fucile carico abbandonato sul lato di
una strada.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Dopo
una breve riflessione proruppi:</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Qui è successo qualcosa di grosso, me lo sento
nelle vene. Speriamo che non ci siano morti.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Le
parole rimbalzarono come un’eco nell'abitacolo angusto. Mi parve così ma forse non
era vero. Nel cervello però avevano cominciato a scavare un solco profondo. Mi
augurai che il fucile non fosse di chi avevo sospettato, ma le eventualità
erano troppo scarse. Di quei fucili ce n’erano solo due in paese e in quelli
vicini nemmeno uno. Non mi spiegavo però che ci facesse il marito di mia cugina
lì senza compagnia. Non era tipo da andare a caccia da solo, era troppo
inesperto e la caccia per lui era solo un estemporaneo capriccio dettato dalla
sua indole fantasiosa ed estroversa. Pensai che sarebbe stato il caso di fermarsi
davanti a casa sua per domandare alla moglie, forse anche a lui stesso se fosse
andato diritto a casa.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
La macchina svoltò sulle curve sopra il
Cimitero, le prime case erano apparse bianche e fumanti dai camini accesi; l’aria
era ormai greve e i nuvoloni neri promettevano neve. Solo per un attimo pensai
che sarebbero scese dai monti altre beccacce.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Passammo
sulla provinciale senza incontrare mezzi e senza vedere alcuno per strada. Era
ora di pranzo quindi non ne fummo sorpresi. Raggiungemmo il ponte e lo
attraversammo con la speranza di risolvere il mistero. La curiosità aveva
seguito di pari passo una certa apprensione. Fummo in paese e osservammo che la
casa del mio cugino aggiunto era tranquilla. Nessun movimento, nessun atto
denunciava allarmi, preoccupazioni o altro.
Chiesi a Francesco di fare una breve sosta. Lui accondiscese senza
alcuna replica. Suonò il clacson con una certa insistenza e si affacciò un
bimbo che conoscevo bene.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Ciao dove sta tuo padre?</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Non lo so, è arrivato e poi ha lasciato il
fucile e le cartucce e subito dopo è uscito.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->La mamma non sa dov'è andato?</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->No, vuoi che la chiami?</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Mentre
lui parlava una donna si era affacciata, mi guardò con affetto e un bel
sorriso, ci volevamo bene essendo anche quasi coetanei. Mi fece cenno di salire
mentre indicava le scale e soggiunse:</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Venite, vi farò il caffè e intanto lo
aspetterete.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Respinsi
l’invito mentre ringraziavo, ma avevo troppa agitazione addosso. Meno male che
lui era scampato a eventuali problemi, ma dovevo sapere cosa era successo e di
chi era quel fucile.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Salutammo
e ci avviammo verso il centro, la caserma era poco lontana ma sempre sulla
stessa strada provinciale. Avevamo convenuto che quel fucile doveva essere
consegnato lì, solo i carabinieri avrebbero potuto dipanare la matassa e
svelare il mistero di quel ritrovamento.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Feci
poco caso a un capannello di gente riunitosi più avanti; rilevavo che parlavano
concitatamente e gesticolavano; in realtà ero disinteressato a causa del
problema che si era presentato. Chiesi a Ciccio di fermare l’auto davanti alla
villa comunale e scesi. Presi il fucile e le tre cartucce rimaste e mi avviai
verso il portone. Suonai un paio di volte ma nessuno rispose. Aspettai qualche
minuto e poi insistetti, alla fine scampanellai e sentii una voce alta e irosa
dire un’imprecazione. Poco dopo il portone si aprì. Il carabiniere mi conosceva
bene, eravamo anche compagni di lunghe partite a carte.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Sei tu? </div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Sussurrò. </div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Che ci fai con quel fucile? </div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Era
attonito.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Come vedi ho anche le cartucce, l’ho trovato in
montagna e l’ho raccolto. Sono venuto a consegnarlo, tocca a voi stabilire di
chi è.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Fece
un movimento brusco tirandomi dalla manica dentro e chiudendo la porta, non
proferì parola e mi fece cenno di tacere. Non capivo.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Aspetta qui, non andare via. </div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Così
dicendo si avviò all'interno verso la porta del comandante. Sentii parole
agitate che non compresi, poi una voce che tradiva apprensione e agitazione disse
forte:</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->-Vai, vai subito e prendi tutto. E sta zitto!</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Il
carabiniere tornò e mi disse di consegnargli l’arma e le cartucce, al mio
accenno di parlare mise il dito perpendicolare sulla bocca e formò una croce
con le labbra.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Muto, dammi il fucile e vattene. Presto saprai
perché.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Restai
basito. Non era la solita persona che conoscevo, era formale, attento,
rispettoso ma spiccio; non ritenni di replicare e me ne andai.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Francesco
attendeva in macchina e osservò che per lui si era fatto tardi. Ne convenni,
gli dissi che avrei preso le mie cose e lo avrei liberato.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Ci sentiamo per un’altra cacciata?</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Soggiunse:</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Certo, ti richiamo io, prendi le beccacce,
almeno una.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Non importa tienile, io domani ne prenderò
dell’altre, saluta tutti in famiglia.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Gli
sfiorai la mano con un lieve tocco in forma di saluto e chiusi lo sportello. La
macchina partì, io mi diressi a piedi verso casa mia che distava duecento metri
circa. Per farlo dovevo superare il crocchio di persone che continuavano a
disquisire in maniera agitata.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Qualcuno
mi vide e m’indicò col dito, capii che si riferivano a me dal gesto; calò il
silenzio. Strano! Davvero strano, non avevo mai avuto tanta attenzione in paese
quando rientravo da caccia. Il cane tirava, aveva fame; allungai il passo.
Quando fui a tiro di voce, un tizio mi disse:</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Buon giorno,c’eravate anche voi?</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Dove?</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->A caccia al cinghiale.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->No, io vado a beccacce; non caccio il cinghiale.
Perché?</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Perché è accaduta una disgrazia, hanno ammazzato
un uomo durante la battuta.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Finalmente
capii; ecco tutte le stranezze di cui ero stato testimone. Il fucile, chi avevo
cercato senza trovarlo in casa, il carabiniere freddo e compassato, quasi
intimorito.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->Chi è il morto, chi gli ha sparato?</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Vennero
fuori i nomi e con i nomi fu chiaro anche chi era il proprietario del fucile.
Non mi era passato nemmeno per la testa fino a quel momento ma era lui l’altro
possessore di un fucile automatico Franchi. Mi sovvenne che molte volte lo
avevo rimproverato per la sua leggerezza nel maneggiare l’arma; l’imprudenza
dei suoi tiri avventati a distanze insolite e in posti molto pericolosi per gli
altri; le fucilate sopra la testa del cane per prevalere sui compagni. Per quelle
ragioni io lo avevo escluso da qualche tempo dalle mie compagnie a caccia.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Mi
cadde un macigno sulla testa, riflettevo sulla disgrazia e l’avventatezza e
pensavo alla famiglia del morto e del tiratore troppo scervellato. Dissi:</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto; mso-list: l0 level1 lfo1; text-indent: -18.0pt;">
<!--[if !supportLists]-->-<span style="font-size: 7pt; font-stretch: normal; font-variant-numeric: normal; line-height: normal;">
</span><!--[endif]-->IL fucile l’ho raccolto io e l’ho portato ora ai
carabinieri. Vado a casa a governare il cane, lascio gli attrezzi ed esco per
avere migliori informazioni. Vi saluto. </div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Andai
via con un largo gesto della mano verso tutti. Mi salutarono in coro. </div>
<div class="MsoListParagraphCxSpMiddle" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Mi
accolsero i miei, erano molto spaventati e ansiosi, mi chiesero notizie alle
quali seppi dare poche risposte. Mi lavai e mi cambiai prendendo tristemente
qualcosa da mangiare.</div>
<br />
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
Mi
trovai nel frattempo a riflettere sull'accaduto e non mi sembrò il caso di uscire
per rispetto della famiglia del morto che aveva avuto una ben triste giornata.</div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
<br /></div>
<div class="MsoListParagraphCxSpLast" style="margin-left: 0cm; mso-add-space: auto;">
(segue).........</div>
Federico Gallohttp://www.blogger.com/profile/13263404620942217365noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4331737460129922109.post-82492668683826233522016-04-17T13:09:00.001+02:002016-04-17T13:09:23.444+02:00LA FERMA IN BIANCO. ( Uno sgradevole difetto del cane da ferma) Ieri leggevo un intervento su Facebook dove si parlava di questo argomento e dell' attitudine di alcuni cani a effettuare il gesto di cui al titolo.<br />
<br />
Le ragioni sono diverse e vanno analizzate molto approfonditamente per capire se è una cosa provocata da vizio naturale o acquisito.<br />
In linea generale ciò che provoca questo atteggiamento è un difetto psichico o un difetto olfattivo. Ci possono però essere anche concause derivanti da cattivo addestramento.<br />
<br />
Ho visto parecchi cani agire in questo modo non desiderato, molto spesso su campi di <b>prove</b>, sia su starne sia su quaglie immesse. Non posso asserirlo per quanto riguarda altri animali perché non ho seguito molte prove su selvaggina <b>naturale</b>.<br />
<br />
Rilevo comunque che qualche cane si comporta in questo modo anche su beccacce. Questa ultima specialità di caccia comporterebbe una condotta <u>assolutamente seria e veritiera</u> proprio perché è la più complicata e difficile e non deve inficiare la resa della caccia costringendo il conduttore a cercare un cane in ferma su per monti e boschi e poi rilevare che esso è andato <b>"in bianco".</b><br />
<br />
Le fatiche si fanno volentieri anche quando non portano ad un risultato. Però almeno ad una buona prestazione e un bello spettacolo,ad un inganno non si può certo restare soddisfatti.<br />
<br />
La ferma in bianco, dicevo, può provenire da fattori olfattivi, per carenza. Mancando il requisito il cane resta dubbioso e nel dubbio ferma aspettando che il compagno di caccia decida se ha fatto bene o meno. In genere non avrà fatto bene e lo si potrà riscontrare da una guidata dubbiosa che si concluderà con un nulla di fatto.<br />
<br />
Spesso,per altro, può avvenire per naso troppo "dolce" cioè un difetto d'olfatto che fa sentire troppo forte un segnale che al contrario è molto leggero; il cane ferma convintamente ma l'animale o è volato o si è ormai allontanato. La ferma quindi non era prevista bastando solo un veloce accertamento.<br />
<br />
Qualche cane poi ferma gli animali che riconosce estremamente leggeri anche sulla fatta o sulla pastura. Questa ferma porta a fatiche inutili come le precedenti ma , in genere, si <b>tollera </b>stante il fatto che è meglio fermare una volta in più e non sfrullare una volta in più.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://4.bp.blogspot.com/-k5ogDxSNNy0/VxNt9EDaCDI/AAAAAAAACEg/eNMPcqWQkekVg48C0ERuUjZ5xKX1yZfBwCLcB/s1600/Daisy%2Bin%2Bferma%2B001.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="419" src="https://4.bp.blogspot.com/-k5ogDxSNNy0/VxNt9EDaCDI/AAAAAAAACEg/eNMPcqWQkekVg48C0ERuUjZ5xKX1yZfBwCLcB/s640/Daisy%2Bin%2Bferma%2B001.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: red;">Una cagna dall'olfatto così potente da non avere alcun bisogno di ricorrere a trucchi. Daisy di Montegragnaro fu un mio orgoglio e fece stupire numerosi cinofili e cacciatori</span>.</td></tr>
</tbody></table>
Il peggio del peggio avviene quando il cane è stanco e non ha più naso e riflessi pronti com<br />
e prima. Capita quindi che si appoggi sulla ferma come desiderio di appagare il suo e il nostro piacere ma in realtà sta solo "sognando" il selvatico ma esso non c'è.<br />
Accade spesso a soggetti impiegati in cacce o prove faticose spesso quando essi siano male allenati,non ancora pronti oppure agli ultimi anni di carriera. I cani furbescamente fingono un arresto per riposarsi e prendere fiato. Purtroppo molti furbi conduttori di prove si danno da fare a chiedere un punto che non c'è e qualche giudice giovane o disattento ci casca.<br />
Sentii dire di addestratori che portavano una quaglietta nella tasca dei pantaloni e,consci delle caratteristiche del proprio cane, la lasciavano andare cercando di coprire l'azione al giudice voltandogli le spalle .<br />
Cosa ovviamente molto riprovevole e degna di squalifica.<br />
<br />
Come ripeto ho visto molti soggetti effettuare ferme in bianco: timidi, puniti, con poco naso, con scarsa conoscenza della selvaggina cacciata, gelosi o infingardi pronti ad ingannare se stessi e il compagno a due zampe. Non dico che lo facciano deliberatamente ma lo fanno. Una certa cagna, di un mio buon amico, partiva su per il bosco e all'apice del colle invariabilmente fermava. L'amico si allarmava e correva a servirla ma non volava mai nulla. Lo consigliai di regalarla a meno che non la facesse finita di simulare ferme che non avevano ragione di esistere.<br />
<br />
Alcune ferme in bianco vanno tollerate in presenza di fatte fresche o su involo recente di selvatico buono; sempre però che vengano risolte subito e, meglio, spontaneamente senza incaponirsi e senza restare immobili come statue.<br />
<br />
Non occorre nemmeno perdere tempo a parlare di quelle ferme false dettata da paura dell'addestratore che ha tartassato il cane col collare sia per indurlo a fermre,sia per indurlo a consentire ,sia per fermarlo al frullo. Sono cose assolutamente intollerabili come è la cattiva abitudine di usare mezzi di coercizione duri e non condivisibili.<br />
<br />
<br />Federico Gallohttp://www.blogger.com/profile/13263404620942217365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4331737460129922109.post-82309743709356987732016-01-24T14:07:00.002+01:002016-04-17T23:08:24.897+02:00I cani dell'allevamento CAMOGLIENSIS di ARATA Francesco.Con Francesco ho una vecchia amcizia basata sulla passione per i cani e la caccia. Ci conoscemmo sui campi del "MEZZANO" ai giorni della Coppa Europa. Lui leggeva i miei articoli e mi riconobbe. Io ero con il mio allevatore di riferimento di allora Sauro Annibali, titolare dell'allevamento di Montegranaro.<br />
Francesco mi pregò di presentarglielo dicendo che gli piacevano quei cani e voleva prendere la corrente di sangue poiché si accingeva anche lui a diventare allevatore. L'amicizia fu pronta e in seguito ci vedemmo e parlammo. Mi colpi di lui che aveva tale passione da ricordarsi a memoria tutti i pedigree dei più grandi cani dell'epoca, le cucciolate fatte e i rusultati ottenuti.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-QCOGSQFhUpE/VqTJyYeToNI/AAAAAAAACCg/hFqgxS4pTx4/s1600/Aster.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="360" src="https://2.bp.blogspot.com/-QCOGSQFhUpE/VqTJyYeToNI/AAAAAAAACCg/hFqgxS4pTx4/s640/Aster.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: red;">Aster-figlio di John di Crocedomini-</span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-hGE5vJT3A70/VqTJ5DorsZI/AAAAAAAACCo/Hk9G7WnGBTo/s1600/Astra%2Be%2BNerone.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="180" src="https://1.bp.blogspot.com/-hGE5vJT3A70/VqTJ5DorsZI/AAAAAAAACCo/Hk9G7WnGBTo/s320/Astra%2Be%2BNerone.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: red;">Astra e Nerone</span></td></tr>
</tbody></table>
In seguito mi disse di aver cercato tutte le correnti di setter e breton più famosi, con linee di sangue da lavoro conclamate e di avere cominciato ad allevare e preparare cani per le prove. I risultati non mancarono, purtroppo il suo lavoro venne interrotto da un atto delinquenziale. Gli vennero portati via dal canile più di 40 cani in una notte. Spariti e mai più ritrovati.<br />
<br />
<br />
Francesco non si arrese, cerco nei sui libri di canile i telefoni o indirizzi delle persone cui aveva venduto cani e chiese la cortesia di aiutarlo a ricostruire il ceppo con qualche soggetto adulto o qualche cucciolo per riprendere le sue linee di sangue.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-1b6H0m2nF-w/VqTKDS84C-I/AAAAAAAACCw/sYF7ufeHEUc/s1600/Camogliensis%2BAster.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="360" src="https://4.bp.blogspot.com/-1b6H0m2nF-w/VqTKDS84C-I/AAAAAAAACCw/sYF7ufeHEUc/s640/Camogliensis%2BAster.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: red;">-Aster-</span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
A quell'ora contribuii anch'io dandogli una cucciolata di breton figli di un suo cane di ottima fattura.<br />
In precedenza gli avevo dato una fattrice molto giovane che era degna di osservazione e ogni attenzione. Mi disse che appena la vedeva qualcuno a caccia si prenotava per avere un cucciolo. Era la mia Dolly che si vede in qualche foto su questo blog, sorella della Daisy. Entrambe cagne dal naso portentoso, ferme lunghissime,guidate mozzafiato e consenso spontaneo ed espressivo.<br />
Oggi Francesco è ritornato in "palla". Continua la sua attività cinofila e sforna soggetti eccellenti. Mi ha mandato alcune foto che presenterò in questo articolo.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvCv0QaN-k3ZadBtZxQdibCqf6StUCbd_oJl3EjdjFmNX5AoTjuvUgXrlnbsCnfrJVfbsUg4BYWnyJWY8q-hKXNWM47dHjVTJ0egnpaIEwf8BcMbgy8pGoTNdxlT552nX_iFyIM5o4HeGe/s1600/Camogliensis+Nox.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="360" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvCv0QaN-k3ZadBtZxQdibCqf6StUCbd_oJl3EjdjFmNX5AoTjuvUgXrlnbsCnfrJVfbsUg4BYWnyJWY8q-hKXNWM47dHjVTJ0egnpaIEwf8BcMbgy8pGoTNdxlT552nX_iFyIM5o4HeGe/s640/Camogliensis+Nox.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: red;">Camogliensis Nox</span></td></tr>
</tbody></table>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-EaCeisc3qes/VqTKP7xN5SI/AAAAAAAACDI/x1yphD8_ix0/s1600/Camogliensis%2BFox_2.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="480" src="https://3.bp.blogspot.com/-EaCeisc3qes/VqTKP7xN5SI/AAAAAAAACDI/x1yphD8_ix0/s640/Camogliensis%2BFox_2.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: red;">Camogliensis Fox</span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-3-cWT_l06sg/VqTKRIHNuiI/AAAAAAAACDQ/AqVoWoMCfwc/s1600/Ferma%2Bsimultanea.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="640" src="https://2.bp.blogspot.com/-3-cWT_l06sg/VqTKRIHNuiI/AAAAAAAACDQ/AqVoWoMCfwc/s640/Ferma%2Bsimultanea.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: red;">Breton Camogliensis in ferma simultanea</span></td></tr>
</tbody></table>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-s1R6at4S3Pg/VqTKMi4kOZI/AAAAAAAACC8/SImxx_67Fdk/s1600/Ferma%2Be%2Bconsenso%2Ba%2Bspecchio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="358" src="https://3.bp.blogspot.com/-s1R6at4S3Pg/VqTKMi4kOZI/AAAAAAAACC8/SImxx_67Fdk/s640/Ferma%2Be%2Bconsenso%2Ba%2Bspecchio.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: red;">Ferma e consenso di giovani in allenamento</span></td></tr>
</tbody></table>
Francesco Arata ha un sito Internet coi suoi cani in bella mostra. Ha anche una pagina Facebook. Ovviamente come Allevamento Camogliensis.Federico Gallohttp://www.blogger.com/profile/13263404620942217365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4331737460129922109.post-86067838653148994632015-12-17T10:37:00.000+01:002016-04-17T23:10:02.673+02:00OLFATTO. CANI DA FERMA E CANI DA SEGUITO. Come lo usano?Olfatto e cani da ferma e non da ferma.L'uso è completamente diverso, sebbene entrambi possiedano doti simili.VEDIAMO!<br />
=============================<br />
<br />
Nella pagina di Setterfoto.com ho letto un post che ha avuto molte risposte.Ovviamente controverse a seconda della interpretazione e del convincimento dei titolari dei vari interventi.<br />
<br />
Voglio dare la mia opinione senza tuttavia commentare il post medesimo che mostra un bel setter che segue una beccaccia nel bosco fiutando la sua pista.<br />
<br />
E' corretto questo comportamento o no? A questa domanda alcuni dicono di si e altri dicono di no. Alcuni sostenendo che il cane se risolve l'azione va bene comunque, altri invece criticano l'atteggiamento del cane.<br />
<br />
Ebbene che sia chiaro che non stiamo parlando di cani specialisti ma di cani in generale.<br />
Non è dato quindi concedere ad un cane che caccia *beccacce* che non si comporti come un cane che caccia *starne*.<br />
Si può accettare che uno sia più bravo di un altro nelle due discipline ma non di dare rilievo ad un comportamento pregevole o disprezzabile a seconda del selvatico cacciato.<br />
O il cane c'è o non c'è. Perché in tutte le situazioni il soggetto deve avere sempre lo stesso stile e modo di operare. Caso contrario potremmo affermare che un aereo può volare e anche navigare. Insomma arrangiarsi a seconda delle circostanze.<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-qrHI8V2uO14/VnLse2PTqUI/AAAAAAAACCM/JYvCpaRuK8k/s1600/Con%2BFerrari%2Bad%2Ballenare%2Bla%2BNora.%2B001.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="386" src="https://2.bp.blogspot.com/-qrHI8V2uO14/VnLse2PTqUI/AAAAAAAACCM/JYvCpaRuK8k/s640/Con%2BFerrari%2Bad%2Ballenare%2Bla%2BNora.%2B001.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: red;">Un "rovescio" spettacolare in allenamento della mia Pointer "Nora della Pania."</span></td></tr>
</tbody></table>
<br />
Cominciamo a scomodare i sacri testi: Sir William Arkwright sosteneva che un cane che "raschia" spaventa gli animali e quindi li costringe a scappare rendendo la caccia più faticosa oltre che meno apprezzabile e redditizia. I nostri padri italiani, invece di usare la parola "raschia", usano la parola "scrive" ma vogliono dire la medesima cosa e cioè mettere il naso a terra o presso terra e poi seguire le tracce sul terreno o nell'erba.<br />
<br />
Brutto e poco piacevole atteggiamento anche quando porti alla conclusione del punto. Non sto a nominare gli autori perché gli italiani hanno esperienza da vendere,cultura cinofila da gran-prix, gusti nobili e palati sopraffini.<br />
<br />
Vorrei però fare uno semplice citazione del sottoscritto ( e scusatemi se mi permetto) che scrisse molti anni fa un articolo sull'olfatto pubblicato dalla rivista Diana. Lo cercherò nella mia biblioteca e pubblicherò tal quale. Non incontrò critica alcuna quindi credo fosse stata accettato e apprezzato universalmente.<br />
Io però non avevo inventato nulla, avevo fatto solo delle riflessioni cui ero arrivato con l'osservazione dei cani *a caccia*. Si a caccia, perché solo sul terreno si fanno alcune scoperte, s'imparano cose nuove si riscoprono cose vecchie e dimenticate.<br />
<br />
Per essere breve, parlavo del Megaolfatto e del Microlfatto, cosa che(sostenevo) hanno come dote tutti i cani da caccia e tutti i cani in generale.<br />
Sostenevo che entrambe le caratteristiche coesistono in ogni cane da caccia ma la differenza consiste nel fatto che i CANI DA FERMA usano prevalentemente il MEGAOLFATTO mentre i SEGUGI usano prevalentemente il MICROLFATTO. Tutto in ragione del lavoro che devono svolgere, dato che i primi cercano il selvatico nell'aria attingendo all'odore portato dalla brezza e i secondi la cercano a terra sulle vestigia che lascia l'animale che cammina attaccando molecole alle erbe e alla vegetazione in generale.<br />
<br />
Non specifico oltre perché posterò l'articolo che è molto più esplicativo di questa semplice enunciazione.<br />
<br />
Nel complesso però sostenevo che entrambe le categorie non difettano delle due caratteristiche di olfattazione ma che è solo prevalente o SUBORDINATA. Cioè viene usata solo in circostanze eccezionali causa intemperie,freddo,caldo,poca vegetazione, etc. per risolvere la traccia. Il segugio infatti "raschia" ma quando arriva nei pressi del covo non lo fa più alzando la testa per individuare il selvatico al covo e ci arriva a testa alta perché la quantità di odore è molto più forte che durante l'accostamento. Quindi scova solo se ha la furberia e l'intelligenza di alzare il tartufo altrimenti va in ...bianco e lascia la lepre nel covo. Il cane da ferma invece fa un tipo di lavoro completamente diverso.Soprattutto in ragione del fatto che corre e non cammina.<br />
Avventa a *testa alta* il selvatico e lo accosta o lo guida ma la testa deve restare sempre alta per arrivare a ridosso dove lui punterà la "carne" non la "pista" al contrario del segugio. Quindi non deve abbassare la testa,non deve cercare l'usta a terra, non deve "raschiare" perché arriverebbe troppo a ridosso del selvatico che,spaventato, pedinerebbe o volerebbe.<br />
Il cane da ferma quindi deve dominare il selvatico tenendo la testa ben alta per attingere da "lontano" al cono di odore che si sparge con il refolo del vento,con la minima brezza, con la leggerezza della sua sostanza.<br />
<br />
Non a caso i migliori autori semplificano questa azione paragonandola ad un cono di fumo che si alza da un fuocherello acceso all'aperto. Voi vedrete una nuvoletta compatta appena sopra il fuoco ma che si sfrangia e si allarga mano a mano che sale seguendo la corrente che spira leggera, se forte lo farà molto prima. La colonna diventerà una scia che viene captata dalla papille olfattive da molto lontano, seguita con circospezione o autorità,secondo la razza, e risalita fino ad arrivare alla fonte. Cioè LA CARNE non più l'odore.<br />
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-9RLh01QwW7A/VnLrOveId2I/AAAAAAAACCE/ki41dj2QglM/s1600/Nel%2BMezzano%2Bcon%2BAnnibali%2Bad%2Ballenare.%2B001.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="384" src="https://2.bp.blogspot.com/-9RLh01QwW7A/VnLrOveId2I/AAAAAAAACCE/ki41dj2QglM/s640/Nel%2BMezzano%2Bcon%2BAnnibali%2Bad%2Ballenare.%2B001.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: red;">Allenamento nel "Mezzano" assieme a Sauro Annibali.</span><span style="color: red;">Detentore dell'Affisso di "Montegranaro" e prima ancora di "Platamona". Dei suoi cani ho potuto riscontrare la mirabile potenza olfattiva.</span></td></tr>
</tbody></table>
Ecco cosa è l'incontro e la guidata o accostata che sia. Avvertire la traccia nell'aria,seguirla e poi arrivare alla fonte che l'ha lasciata. Cosa ha usato il cane da ferma? Il megaolfatto. Non c'è dubbio. Quindi avrà portato la testa alta sull'orizzonte per carpire da molto lontano il sentore e risalirlo fino alla carne. Il segugio invece cosa avrà sentito in terra? La traccia e l'ha seguita fino ad arrivare alla CARNE che avrà avvertito solo alzando il tartufo per arrivare addosso al selvatico e incalzarlo mettendolo in piedi. SE il segugio si fosse ostinato a tenere il naso per terra non avrebbe risolto i falli e avrebbe lasciato la lepre al covo.<br />
<br />
Ho scritto forse troppo ma credo fosse necessario per far capire qualità e difetti del cane,in generale. Sia da ferma sia da seguito.<br />
Io sapevo come e cosa scegliere, spero che questo mio scritto serva anche a voi per farlo in seguito.<br />
<div>
<br /></div>
Federico Gallohttp://www.blogger.com/profile/13263404620942217365noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-4331737460129922109.post-20277870828721185572015-12-15T14:16:00.001+01:002016-04-17T23:11:56.887+02:00LA PRESUNTA FURBERIA DELLA BECCACCIA.<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-qVWTgof7RIg/VnAOj9S3zUI/AAAAAAAACBM/26Qg-M3nqLs/s1600/Johnny%2B001.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="200" src="https://2.bp.blogspot.com/-qVWTgof7RIg/VnAOj9S3zUI/AAAAAAAACBM/26Qg-M3nqLs/s200/Johnny%2B001.jpg" width="140" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Camogliensi's Diego detto Johnny<br />
<br /></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-txpduEREpww/VnAORDJMlaI/AAAAAAAACA8/Ruq4MXok4dY/s1600/Nora%2Bdella%2BPania%2B001.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="136" src="https://2.bp.blogspot.com/-txpduEREpww/VnAORDJMlaI/AAAAAAAACA8/Ruq4MXok4dY/s200/Nora%2Bdella%2BPania%2B001.jpg" width="200" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Nora della Pania<br />
<br /></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />
<span style="color: #666666;">Molti cacciatori spesso si abbandonano a considerazioni che idolatrano l' oggetto della propria passione venatoria. Forse perché inesperti o forse perché fuorviati da antiche leggende che sono state divulgate da chi li ha preceduti nella caccia di elezione.</span><br />
<span style="color: #666666;">Chi non ha letto o sentito parlare della furberia e intelligenza della beccaccia? Io stesso ne rimasi impressionato prima che diventassi più esperto e non cominciassi a studiare il comportamento dello scolopacide traendone però conclusioni che mi fecero ridimensionare questa caratteristica. Ce n'è voluto di tempo e di osservazioni ma infine su molte cose mi sono ricreduto.</span><br />
<span style="color: #666666;">Ovviamente ho avuto modo, prima di cambiare opinione, di classificare alcuni comportamenti come occasionali o solo dovuti ad abitudini. Spesso del tutto ovvie ma che sono state falsate solo dal fatto che diventa difficile scovarle o ritrovarle. Specie dopo un involo o dopo una lunga cerca che le fa scomparire dai radar e dalla sagace cerca degli ausiliari. Molti cani di esperienza, dotati di buon naso e pervicace ricerca, spesso aiutano per occasionali azioni che poi si sono concluse favorevolmente con incontro o involo risultati del tutto ovvi o spesso assolutamente nelle norme.</span><br />
<span style="color: #666666;"><br /></span><span style="color: #666666;">Tanto per fare un esempio oggi voglio riandare con la mente ad una azione che mi fece ricredere, lasciandomi perplesso su altre occasioni perdute per semplice leggerezza mia personale o dei miei cani ancora non esperti o superficiali nella cerca e nella ribattuta, dopo un involo considerato a torto furberia o intelligenza dell'animale cacciato.</span><br />
<span style="color: #666666;">Nel mio abituale territorio di caccia avevo una completa conoscenza dei posti dove battere o ribattere un capo ma spesso capitava di cozzare contro un muro di difficoltà- quando non di superstizione- alimentata dal mito e dalla leggenda.</span><br />
<span style="color: #666666;">La beccaccia di cui vi parlo è un esempio palpabile della mia presunzione e della mia superstizione.</span><br />
<span style="color: #666666;"><br /></span>
<span style="color: #666666;">C'è un posto che battevo sistematicamente, quando andavo da quelle parti, perché mi aveva sempre reso molto al carniere. Uno o più capi li avevo sempre incontrati durante le mie battute a stagione avanzata. Questo posto è una macchia di cerro mista ad alberature e cespugliato con habitat veramente eccelso e quindi molto affidabile.</span><br />
<span style="color: #666666;"></span><br />
<span style="color: #666666;"></span>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://3.bp.blogspot.com/-QYHeWdZGIog/VnAObCkMwWI/AAAAAAAACBE/0ciDNbrSv6g/s1600/Il%2BFelciaio%2B001.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="428" src="https://3.bp.blogspot.com/-QYHeWdZGIog/VnAObCkMwWI/AAAAAAAACBE/0ciDNbrSv6g/s640/Il%2BFelciaio%2B001.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il luogo del racconto in vestito ancora autunnale. In seguito le felci si colorano di rame e i boschetti perdono le foglie e sono<br />
marroni<br />
<br /></td></tr>
</tbody></table>
<span style="color: #666666;"></span><br />
<span style="color: #666666;"></span><span style="color: #666666;">Fu avvolto di mistero finché non mi capitò di risolvere l'arcano, ma solo per una serie di combinazioni che spiegherò sperando di rendere l'idea.</span><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-6FlBxhKKGq4/VnAO5ast9LI/AAAAAAAACBk/H3ih8NMDwQo/s1600/Ganado%2B001.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="428" src="https://2.bp.blogspot.com/-6FlBxhKKGq4/VnAO5ast9LI/AAAAAAAACBk/H3ih8NMDwQo/s640/Ganado%2B001.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ganado, figlio di Nora e Arrakis della Steccaia<br />
<br /></td></tr>
</tbody></table>
<span style="color: #666666;">Quella mattina ero in battuta usando due dei miei cani migliori, la Pointer "Nora della Pania" e il Breton "Camogliensi's Diego", detto familiarmente "Johnny".</span><br />
<span style="color: #666666;">Lasciata la macchina a distanza, per non produrre avvisi di sorta, mi portai sopra strada e attaccai la cerca da sinistra a destra dove finiva la macchia. Colà era delimitata da una stradetta che s'immergeva nel bosco alto e spoglio che non ritenevo adatto ad una rimessa. I cani andarono svelti all'incontro e fermarono nell'angolo estremo che finiva in un breve triangolo molto sporco fra prugnoli e rosa canina con alberatura di medio alto livello a sovrastare. Roba dove sparare era difficile, restando fuori al pulito prevaleva la convinzione di essere dalla parte meno indicata; si lasciava spazio all'animale per eclissarsi nel fitto sul lato opposto; ma di là non potevo assolutamente sparare essendo segregato dalla parete di vegetazione sopra descritta.</span><span style="color: #666666;"></span><br />
<span style="color: #666666;">La beccaccia s'involò senza farmi arrivare in posizione, furba com'era o come la ritenevo. Partì lunghetta e si palesò sulla mia destra fra le chiome degli alberi. Le sparai per disperazione fidandomi della mia stoccata. Nulla di fatto, la vidi scartare e pensai che avesse voluto evitare di sbattere contro le fronde, la seguii interessato con lo sguardo vedendola andare lunga e poi girare per compiere il sette di prammatica.Nessuna buttata da evidenziarsi perché aveva stracollato.</span><br />
<span style="color: #666666;"></span><br />
<span style="color: #666666;"></span>
<span style="color: #666666;"></span>
<span style="color: #666666;"></span>
<span style="color: #666666;"><br /></span>
<span style="color: #666666;"></span><br />
<span style="color: #666666;"></span>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQ_8NImZDY7ZzJhc9YJAM3C7jQZJOWGGoM0GE11d4K7COKlY5n42YE5yQMmn4vAyL2YF8drQagCBzQl_QF5lBGRmT8Ci4ALbG15iwHJNP-yW3roY0BInNhdudnQ_mOU9gRSKNx1mN_dyUd/s1600/Serra+Ammarrata+001.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhQ_8NImZDY7ZzJhc9YJAM3C7jQZJOWGGoM0GE11d4K7COKlY5n42YE5yQMmn4vAyL2YF8drQagCBzQl_QF5lBGRmT8Ci4ALbG15iwHJNP-yW3roY0BInNhdudnQ_mOU9gRSKNx1mN_dyUd/s400/Serra+Ammarrata+001.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La serra dell'Ammarrata<br />
<br /></td></tr>
</tbody></table>
<span style="color: #666666;"></span><br />
<span style="color: #666666;"></span>
<span style="color: #666666;">Mi morsi le labbra per la rabbia mandando qualche madonna ad inseguire quella stramaledetta furbissima beccaccia e mi ripromisi di andare a ribatterla anche se mi rendevo conto che mi aveva fatto fesso già altre numerosissime volte. </span><br />
<span style="color: #666666;">Facciamo una breve pausa su questo episodio e passiamo ad un altro che aveva visto me e i cani protagonisti a breve distanza da lì e proprio sotto strada a circa ottanta novanta metri in linea d'aria.</span><br />
<span style="color: #666666;">Sotto strada c'era un piccolo stagno artificiale fatto per dare acqua ad un orto. Quando battevo quel terreno era la mia seconda base di cerca. </span><br />
<span style="color: #666666;"><br /></span>
<span style="color: #666666;"></span><br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDMuebx7PzvYUAPoR6JhehcZJPOKZrRL6zv4RbHK_7uzax939pZqQgGMI-Zys9D1H_4pG2_qGJ_8B3zM5NaQF2FoujGLoxOfb-PvzOeBkNy5JDwAyB1i7015XqL6VlYv6V_SXD7wzKC-yr/s1600/Carniere+invernale+misto+001.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="209" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDMuebx7PzvYUAPoR6JhehcZJPOKZrRL6zv4RbHK_7uzax939pZqQgGMI-Zys9D1H_4pG2_qGJ_8B3zM5NaQF2FoujGLoxOfb-PvzOeBkNy5JDwAyB1i7015XqL6VlYv6V_SXD7wzKC-yr/s320/Carniere+invernale+misto+001.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Carniere misto,mattina col cane e pomeriggio alla<br />
scaccia</td></tr>
</tbody></table>
<span style="color: #666666;"></span>
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<span style="color: #666666;"></span>
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-ewmC2dtAEho/VnAPSRiTQpI/AAAAAAAACBs/Wbwd8rhLKKs/s1600/Beccacce%2Bal%2Bmattino%2Be%2BTordi%2Bal%2Bpomeriggio%2B001.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="207" src="https://2.bp.blogspot.com/-ewmC2dtAEho/VnAPSRiTQpI/AAAAAAAACBs/Wbwd8rhLKKs/s320/Beccacce%2Bal%2Bmattino%2Be%2BTordi%2Bal%2Bpomeriggio%2B001.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Carniere misto di beccacce e tordi<br />
<br /></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<span style="color: #666666;">Non mi aveva mai tradito perché, attorno alle sponde di quello stagno, circondato da una basso boschetto di quercioli, avevo sempre incontrato. Quando una quando anche due volte. Difficoltà a sparare enormi se si era da soli a servire i cani. In due era tutta un'altra cosa. Ma il boschetto era fitto e basso, cosa da camminarci quasi carponi.Però spesso avevo segnato il punto con una fucilata data alla disperata. Mai permessa la seconda data la vicinanza della strada rotabile e la vegetazione del tutto proibitiva.</span><br />
<span style="color: #666666;">Perché facevo la cerca prima della ribattuta della precedente levata? E' presto detto, mi piaceva sempre fare assodare l'animale prima di andare a ribatterlo specie trattandosi di animali impaesati che sapevo essere diventati molto "leggeri". Del resto mai avevo trovato dopo l'involo la precedente e "furba" beccaccia che quindi consideravo persa e buttata fuori portata dalle mie speranze di ritrovamento.</span><br />
<span style="color: #666666;">Or dunque, animo e cerchiamo in quel posto poco lontano dove ne trovavo sempre e infallibilmente un'altra. Feci il giro e attaccai il terreno da un'altra parte, i cani si distesero.</span><br />
<span style="color: #666666;">Entrando nel boschetto avvertii subito la mancanza di sfrasco, la Pointer era ferma e il Breton mancava essendosi un tantino allargato. Mi chinai e la vidi poco lontano sulle sponde del bozzetto artificiale. Mi chinai e mi accinsi a "gattonare" verso di lei mentre sentivo il Breton ansimare alle mie spalle. Sperai che non s'intromettesse fra me e la cagna o che mi facesse uno di quei suoi bei consensi naturali.</span><br />
<span style="color: #666666;"></span><br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-0qRzuiiqrWw/VnAO4vC4XoI/AAAAAAAACBc/CAwbNlG4Jn8/s1600/Rosy%2Bdi%2BPlatamona%2Bdetta%2BSUSY%2B001.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="275" src="https://2.bp.blogspot.com/-0qRzuiiqrWw/VnAO4vC4XoI/AAAAAAAACBc/CAwbNlG4Jn8/s400/Rosy%2Bdi%2BPlatamona%2Bdetta%2BSUSY%2B001.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Susy,eccellente su beccaccia,<br />
qui in una rovesciata su quaglie africane</td></tr>
</tbody></table>
<span style="color: #666666;"></span>
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<span style="color: #666666;"></span><br /><span style="color: #666666;"></span>
<span style="color: #666666;"></span><br />
<span style="color: #666666;"></span>
<br />
<br />
<span style="color: #666666;"><br /></span>
<span style="color: #666666;"> Non ce ne fu bisogno perché la cagna forzò... almeno mi parve che lo facesse e me ne meravigliai. Non però per lungo tempo quando vidi la beccaccia che svolazzava con un'ala penzolante. Il Breton drizzò le orecchie e si precipito in aiuto alla Pointer che faceva prove di ginnastica ritmica saltando per aria senza potere abboccare. Presto la beccaccia fu nelle fauci del Breton, più vecchio ed esperto, e portata correttamente al sottoscritto meravigliato e incredulo.</span><br />
<span style="color: #666666;">Conclusioni: Io avevo cacciato più volte la solita beccaccia che trovavo nella prima rimessa e si metteva sulla seconda oppure cacciavo sulla seconda e si rimetteva sulla prima. A seconda degli orari o del suo capriccio o, molto più facilmente, del disturbo patito durante la giornata a causa di cani o predatori a due o quattro zampe.</span><br />
<span style="color: #666666;">Il mistero fu chiarito da una fucilata, buttata lì per frustrazione, che aveva raggiunto ad un'ala la beccaccia.</span><br />
<br />
<span style="color: #666666;"><br /></span>
<span style="color: red;"><br /></span>
Federico Gallohttp://www.blogger.com/profile/13263404620942217365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4331737460129922109.post-5135865847854586192015-11-26T17:45:00.000+01:002015-11-26T17:45:15.166+01:00NOZIONI DI BALISTICA E CARTUCCE DA CACCIA Parte4^<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;">
<img class="irc_mi" height="234" src="http://www.cacciapassione.com/images/stories/viaggi/pernice%20sarda.jpg" style="margin-top: 0px;" width="400" /></div>
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-rLxEBE-gFjM/Vlcz-pj3hiI/AAAAAAAACAo/HgDRTNW4WVU/s1600/13082011225.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="http://1.bp.blogspot.com/-rLxEBE-gFjM/Vlcz-pj3hiI/AAAAAAAACAo/HgDRTNW4WVU/s320/13082011225.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Colombacci all'apertura (carniere di mio figlio Vincenzo)</td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
Ormai siamo in grado di assemblare una cartuccia da caccia. Dopo aver fatto il progetto idoneo all'uso che ne vogliamo fare. Bisognerà solo procurarsi i materiali adatti e assemblarli al meglio, con cura meticolosa, con garbo e soprattutto con tanta prudenza.Le polveri da sparo sono inerti se non vengono avvicinate a fiamme libere o braci. Caso contrario s'incendiano o peggio esplodono se sono costrette in luogo chiuso. Quindi all'interno del barattolo o della cartuccia. Usate il cervello e non accadrà nulla.<br />Una volta deciso il progetto dovremo caricarne qualcuna per fare delle prove empiriche. Sempre meglio che niente. La cosa che da più sicurezza resta però la prova in cannoncino, cosa che ormai tutte le armerie più importanti che caricano fanno con semplicità. Se siete amici o clienti ve lo faranno anche gratis. Caso contrario potete spedire cinque cartucce impacchettate al banco prova di Gardone Val Trompia e sarete serviti. Ovviamente dovete prenotarvi e spedire seguendo le regole di polizia.<br />
<br />
<br />La nostra prova privata consiste in questo. Procuratevi un pannello di masonite,compensato o simili della forma quattro per quattro di dimensioni un metro per un metro, attaccateci un foglio di carta bianco o quanto meno unicolore. Disegnateci sopra un cerchio come fosse il centro di un bersaglio. Portatevi in campagna dove non darete noia a nessuno e ponetelo ad almeno 35 metri. Le prove serie si fanno a quella distanza con canna di fucile da una stella e pallini del sette. Sparate un colpo e andate a fare l'osservazione del bersaglio. Se la rosata è omogenea,ben distribuita, ha penetrato in profondità o bucato il materiale resistenze, dietro la carta la cartuccia avrà superato mezzo collaudo. L'altra metà del collaudo consiste nel recuperare la cartuccia sparata. Osservate che si sia ben aperta, l'orlatura non deve risultare chiusa come un cartoccio, all'interno deve esser pulita e grigiastra, segno che la polvere ha bruciato bene, il fondello deve essere come nuovo senza rigonfiamenti o altri segni di cedimento. Infine dovete valutare se il colpo ha prodotto un rinculo normale oppure forte, se la detonazione è stata secca oppure lunga e cupa.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><img alt="Risultati immagini per foto cani da caccia pointer" class="rg_i" data-src="https://encrypted-tbn1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRpY6W37K7Y9aNWOtzPkTdV5dBvqR5d-uxrbk9jQAd4Egqx1WjhTA" data-sz="f" name="x0ZtSoFxZN9OoM:" src="https://encrypted-tbn1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcRpY6W37K7Y9aNWOtzPkTdV5dBvqR5d-uxrbk9jQAd4Egqx1WjhTA" style="height: 167px; margin-left: auto; margin-right: auto; margin-top: 0px; width: 301px;" /></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Pointer in ferma</td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<br /><br />Se questa osservazione vi darà segnali tutti positivi avete fatto un buon lavoro. Se invece ci sono dei difetti dovrete cercare di capire perché. Per esempio se la cartuccia è rimasta piuttosto chiusa vuol dire che non ha forza, se scalcia molto ne ha troppa, se il colpo è cupo e non secco vanno rivisti i parametri perché l'accensione e la dose sono sballate. Un bel colpo secco,senza eccessivo rinculo che da una rosata regolare e abbastanza penetrante è la cosa che noi dobbiamo auspicare. Se ciò avverrà il banco prova confermerà. In genere quella dose dovrebbe rispettare i parametri di sicurezza: velocità, tempo di canna e pressione . Caso contrario vanno indagate le ragioni per cui non avete ottenuto esito positivo.<br /><br /> In genere si prova a lasciare la dose di piombo, desiderata per quel tipo di cartuccia, e si variano i parametri della carica di polvere. Se la botta è fiacca si alza la dose di 5 mg., se è è forte si abbassa la dose. La prova seguente vi darà altri suggerimenti. Caso mai potrete tentare ancora, abbassando o alzando la dose, di altri 5 mg. ma se ancora non va dovrete osservare altri parametri. Per esempio l'innesco, sarà adatto al vostra dose? Potrà darsi che sia troppo debole o troppo forte.Cambiate bossolo e cercatene uno con innesco più idoneo. Potete anche agire sulla pressione fatta sul borraggio e sull'orlatura. Non sembra cosa importante ma con questa manovra si influisce molto sulla carburazione quindi provate ma sempre per gradi e senza forzare troppo, state agendo su un parametro che influisce sulla cartuccia proprio come se si alzasse la dose di polvere. Per concludere, rifuggite da dosi insegnate da amici che non sono veri esperti, non copiate dosi che avete controllato da cartucce originali scaricate pesando poi la polvere e il piombo. L'assetto di quelle cartucce è fatto da esperti che hanno provato e riprovato avendo a disposizione attrezzature consone e specifiche. Inoltre le infornate di polvere,anche se portano lo stesso nome, non sono mai uguali e le case produttrici, spesso, se le fanno secondo i loro bisogni mettendo in commercio polveri che pur con lo stesso nome hanno caratteristiche diverse. Il vostro armiere di fiducia forse potrà darvi consigli utili, molte riviste venatoria per altro hanno esperti di balistica che rispondono ai quesiti e danno dosi sicure e provate. Con un po di tatto potrete cominciare anche da lì.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><img class="irc_mi" height="234" src="http://www.cacciapassione.com/images/stories/viaggi/pernice%20sarda.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto; margin-top: 0px;" width="400" /></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Le delizie della caccia</td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<br />
<br />Per finire questa breve disamina voglio fare un'esortazione. Rifuggite da cariche pesanti se potete ottenere lo stesso beneficio con cariche leggere. E' più sportivo e le chiusure del fucile vi ringrazieranno. Una volta un bravissimo perito balistico che collaborava con Diana come me scrisse: " Non esistono cartucce ben fatte che non siano in grado di abbattere un selvatico in qualsiasi giornata di caccia. Non insultate le cartucce e non condannate loro per i vostri errori di tiro, non usate cariche azzardate,in definitiva dovete uccidere un animale non massacrarlo". Più o meno così. <br /><i>La prossima puntata tratterà delle cartucce commerciali dette anche originali. </i>Federico Gallohttp://www.blogger.com/profile/13263404620942217365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4331737460129922109.post-32573339119123947972015-11-25T14:38:00.000+01:002015-11-25T14:38:09.844+01:00NOZIONI DI BALISTICA E CARTUCCE DA CACCIA 3^ ParteDopo avere chiarito sommariamente la funzione, le caratteristiche, e l'uso più comune che si fa dei componenti della cartuccia da caccia ora andiamo ad esaminare come si assembla la cartuccia, come si fanno le prove di rosata e di penetrazione,a quali scopi deve essere destinata, a quali selvatici deve essere diretta, come comportarsi per avere sempre munizioni efficaci ed efficienti.<br />
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Partiamo dalla presunzione che uno abbia in casa una bilancia o dei misurini volumetrici precisi, un calcaborre e una macchinetta per orlare, sarebbe meglio a stella, ce ne sono di molto economiche ma efficienti, il materiale da usare:cartuccia,borra contenitore (con alette o senza) e la macchinetta per orlare a stella. Oppure cartuccia,cartoncino a fermo polvere borretta a cu<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-IF1Y1ir5oZs/VlW4kAqzdlI/AAAAAAAACAY/O_QjgqyTMuo/s1600/Ulivo%2Bdella%2BCesinola2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="180" src="http://1.bp.blogspot.com/-IF1Y1ir5oZs/VlW4kAqzdlI/AAAAAAAACAY/O_QjgqyTMuo/s320/Ulivo%2Bdella%2BCesinola2.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ulivo della Cesinola (prop.dr:Cris CONCINI)</td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
vette,borra per colmare il volume vuoto di altezza idonea,cartoncino ulteriore e cartoncino di chiusura per fare orlo tondo. Le due possibilità s'indicano per confezionare cartucce per tiri <b>medi e massimi oppure per tiri medi e ravvicinati. </b><br />
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Con il materiale a portata di mano e, *nessuna* fonte di fuoco o di brace vicina, si farà la dose di polvere e si verserà nella cartuccia vuota, si spingerà la borra all'interno, si farà la dose di piombo e s'immetterà nel vano ancora libero, subito dopo si farà l'orlo a stella stringendo le pliche con una modesta compressione e girando il pomello della macchina manuale che farà l'orlo tondo di rifinitura. La cartuccia sarà pronta. A questo punto però dovremo fare una precisazione. il volume della cartuccia sarà più o meno pieno e occuperà minore o maggiore altezza del bossolo a seconda della polvere che verrà usata: Abbiamo già detto che ne esistono di <b>voluminose, molto voluminose e dense.</b> Poi bisognerà tener conto della dose di piombo che vogliamo caricare, potrà essere <b>minima,media o massima</b>. Tutto ciò richiede l'aiuto di un collega esperto o dell'armaiolo stesso. Comunque le prove su un determinato bossolo vuoto faranno fare subito l'occhio. Rammento che per orlo a stella ci vuole molto più che per orlo tondo.<br />
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Passando poi alla cartuccia tradizionale- anche se useremo il bossolo di plastica- dovremo versare la polvere perfettamente dosata,bloccarla con un cartoncino immettere una borra di conveniente altezza e magari una borretta complementare per arrivare alla giusta altezza, indi il piombo e un altro cartoncino di chiusura. La dose che nella prima cartuccia era inferiore in questa cartuccia sarà superiore per quanto riguarda la polvere. Il concetto è questo, una sola borra di plastica pesa molto meno di un complesso di borre e cartoncini e infine la tenuta della prima, alla fuga dei gas dello sparo, è minore mentre nella seconda è maggiore. La differenza di dose è data da questa differenza dei materiali. Si sottolinea che <u>cambiando il bossolo da plastica a cartone</u> la differenza aumenta ancora perché il <u>cartone tiene ancora meno della plastica</u>. Quindi occhio a non fare pasticci e documentarsi bene sulla variabile che vorrete avviare. Ecco perché abbiamo parlato di accoppiamento delle varie componenti.<br />
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Le dosi non sono materia di spiegazione in questo contesto ma diventano importanti per approfondire le pratiche di caricamento. Sarà dunque materia da trattare a parte.<br />
Ultima cosa ma non meno importante di tutte le altre. Ogni cartuccia dovrà avere una progettazione a seconda dell'animale cui è destinata. Bisogna fare ricorso sempre a dosi <u>giuste </u>ed <u>equilibrate </u>sia che si voglia colpire un merlo sia che si voglia colpire un fagiano. Per ogni animale il progetto varia onde ottenere la cartuccia <b>"giusta". </b>Ciò non vuol dire che non si possa prendere una grossa preda con una cartuccia leggera o viceversa ma ciò accade in circostanze fortunate ed occasionali. Per esempio cacciando la beccaccia e alzando una lepre. In canna ci sono genericamente pallini dell'otto o del sette ma chi non avventa una fucilata alla lepre sperando di fermarla? Si valuta la distanza e poi si spara.<br />
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Ovviamente la distanza deve essere favorevole al tiro e cioè poca altrimenti è meglio lasciarla andare per non ferirla e farla morire lontano senza poterla raccogliere. Il caso inverso si può osservare mentre si caccia la lepre e si alza una quaglia. Si avrà in canna pallini del cinque o anche del quattro ma si potrà fare allontanare l'uccello e tentare il colpo. Sparando a giusto tiro non si rischierà di sfracellare il tenero volatile con cartuccia forte e con piombo relativamente grosso.<br />
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La dose quindi deve essere scelta con cura a seconda di altezza/lunghezza del tiro e peso/volume del bersaglio cacciato. Mi pare dunque il caso di stigmatizzare chi va a caccia di beccacce usando cartucce con dosi baby-magnum che superano i trentacinque grammi di piombo anche se si tratta di piombi piccoli. E' un malcostume degli ultimi tempi che io, personalmente, giudico di pessimo gusto. Chi usa queste cartucce ha poca fiducia in se stesso, meglio se va ad un campo di tiro ad allenarsi o cambia tipo di fucile.<br />
Trenta, trentadue grammi di piombo sono sufficienti per un animale che sia del volume del tordo, merlo,beccaccia e quaglia,<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><img alt="Risultati immagini per merlo" class="rg_i" data-sz="f" name="NiKEVw8AjiUyUM:" 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<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Merlo in pastura</td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
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trentatré, trentaquattro per fagiani, pernici e starne, trentacinque,trentasei per coturnici e colombacci. Rispettando quindi il volume e la vitalità dell'animale cacciato. Queste sono dosi medie per cacce normali. Volendo si può alzare la dose di uno o due grammi di piombo per animali ormai smaliziati che si alzano o transitane lontano. La dose di polvere logicamente dovrà essere convenientemente adeguata per spingere una dose più pesante di piombo.<br />
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Continua.........<br />
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<br />Federico Gallohttp://www.blogger.com/profile/13263404620942217365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4331737460129922109.post-64155378241926217422015-11-23T12:39:00.002+01:002015-11-23T12:39:35.134+01:00NOZIONI DI BALISTICA E CARTUCCE DA CACCIA, Parte 2^<br />
<div style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;">
<br /> <img src="http://www.chedditeitaly.com/Gestione/uploads/tb_04300Ch16-Drago20.jpg" /></div>
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<b>Parliamo del bossolo, del borraggio del piombo e dell'orlatura.</b><br />
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La composizione della cartuccia avviene mettendo assieme i tre componenti annotati qui sopra e poi orlando il bossolo per ottenere una chiusura stabile del complesso di carica.<br />Il <b>bossolo </b>ormai si è consolidato sul materiale plastico. Questo ha consentito di avere cartucce perfettamente impermeabili, di ridurre la carica di polvere, di fare una chiusura stellare perfetta e di consentire una buona manifattura e velocità di caricamento con macchine automatiche.<br />Resta ancora qualche produttore che fa cartucce in cartone ben impermeabilizzato. Il prodotto non manca di avere i suoi affezionati, un pò per una romantica visione della caccia e un pò perché si vuole avere riguardo all'ambiente. La carta si disfa in molto minor tempo della plastica assicurando un buonsmaltimento del materiale abbandonato. Rammentiamo comunque che i bossoli vanno recuperati dove possibile.<br />
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<img alt="Risultati immagini per cartucce da caccia nobel sport" class="rg_i" data-sz="f" height="320" name="xjCG9ePc_aJfuM:" 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Ovviamente i detti bossoli si possono acquistare anche vuoti per una eventuale carica casalinga.In questo caso essi vengono forniti di apparecchio d'innesco.Basta scegliere quelli più appropriati alla carica che s'intende fare. Minima,media o massima. In questo caso i bossoli saranno distinti per convenzione in tipo 1,2,3,4. La convenzione si riferisce al fatto che il fondello in metallo è più o meno alto. Il numero 1, ovviamente, ha un fondello più basso. Il metallo usato ormai universalmente è l'ottone. C'è chi chiama ancora le cartucce, con fondello superiore a 1, cartuccia semi-corazzata o corazzata. Intendendosi per corazza appunto il fondello metallico.<br />All'interno del bossolo potremmo trovare una forma diversa, che via via si sta facendo sempre più rarefatta, che può essere piana,semi-conica o conica. Tale accorgimento serve per potere accogliere polveri dense o polveri voluminose. La trafilatura o taglio delle polveri infatti è diversa. Le balistiti, per esempio, sono in prevalenza molto dense, ma ce ne sono anche di voluminose; le polveri della categoria alla nitrocellulosa pura sono invece voluminose. Le polveri dense quindi si allocano meglio nei bossoli a fondello semi-conico o conico perché bruciano meglio e hanno un rendimento migliore. Ripeto ancora che i moderni inneschi sono sempre più potenti e ben progettati per cui non deve sorprendere che anche le polveri dense potrebbero essere confezionate in fondello piano. Caso mai l'accensione dovesse essere debole per la carica si può sempre optare di fornirsi di bossoli con inneschi più potenti. Gli inneschi sono numerati e distinti dalle case di produzione,in genere quelli con numerazione inferiore sono i meno potenti.<b> </b><br />
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<b>Parliamo del borraggio.</b><br />
<b> </b><br /><br />La borra infine è una menbrana di diversa forma, volume e materiale che si frappone fra la polvere e il piombo. Essa serve per comprimere e contenere la polvere in un alveo ristretto al fine di provocarne lo scoppo in una zona controllata e ben chiusa. Tale scopo serve per fare incendiare istantaneamente la polvere che sviluperà tutta la sua potenza. Rammentiamo che la polvere si espande in millesimi di secondo se viene compressa o costretta in ambiente ben chiuso e quindi provoca una propulsione verso l'unica direzione che ne permetterà lo sfogo che è verso l'alto della cartuccia. La polvere espandendosi con violenza spingerà la carica all'esterno della canna con velocità che arrivano a molti metri al secondo dando quindi forza di penetrazione al piombo lanciato il che lo renderà penetrante e letale.<br />
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<a href="http://www.danesisport.com/img200/h25.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="BRG 25 CAL 12 CONF. DA 300 PZ" border="0" height="320" src="http://www.danesisport.com/img200/h25.png" title="BRG 25 CAL 12 CONF. DA 300 PZ" width="320" /></a></div>
<a href="http://www.danesisport.com/img200/coppetta-cal-12.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img alt="Coppetta COP P CAL 12 CONF DA 300 PZ" border="0" height="320" src="http://www.danesisport.com/img200/coppetta-cal-12.png" title="Coppetta COP P CAL 12 CONF DA 300 PZ" width="320" /></a><br />Il borraggio è ormai quasi universalemnte in plastica. Assume forme diverse a seconda della progettazione del costruttore e lo studio di balistica appropriato. Si può avere forma a calice o a doppia cuvette. Molte borre a calice sono accoppiate con una borra di sostegno all'interno della coppetta. Non stiamo ad illustrare con partiolari perché le versioni sono ormai infinite. Rammnntiamo però che la coppetta superiore,che accoglie la carica, ha alette che allo sparo si allargano liberando la carica.Le alette servono per salvare dall'attrito la carica di piombo che libererà solo pallini perfettamente sferici. Ciò permetterà che essi non escano dalla linea di tiro troppo presto rendendo la rosata più folta e meglio distribuita, tale da potere raggiungere distanze di tiro impensabili una volta con borraggio composito di cartalana o feltro.<br />Tali borre con calice risultano poco idonei ai tiri ravvicinati per cui,nel caricare, bisognerà sostiturle con quelle senza calice oppure con borre a cuvette, cioè con un appoggio di carica su un lieve scalino ottenuto sulla borra che diventa biorientabile e quindi di maggior velocità di caricamento.Questi borraggi richiedono una minor dose di polvere stante la perfetta ( o quasi) tenuta della polvere immessa.<br />Il borraggio di feltro,spesso accompagnato da borrette di carta lana, si può ormai considerare ormai inconsueto, come già detto.Nonostante ciò ancora molti cacciatori tradizionalisti o più sensibili ai temi ambientali le preferiscono,specie nel bosco o a tiri ravvicinati, perché si possono ottenere ottime cariche, da sparare in terreno molto ingombro di piante e rovi, a selvaggina adatta senza sciuparla e salvandola dalla polverizzazione di una carica con borra a contenitore. La carica di dette cartucce si può effettuare sia in bossoli di cartone sia tradizionali, sia in bossoli di plastica. Si raccomanda di documentarsi per le cariche dato che da un bossolo diverso e da un borraggio diverso viene richiesta una carica specifica che non può essere uguale con materiali diversi. Abbiamo già detto che sia le cartucce, sia le borre hanno una diversa tenuta ai gas di accensione delle polveri e una carica non adatta potrebbe suscitare pericolo e anche eventuali disgrazie.<br /><br /><b>Parliamo del piombo.</b><br /><br />Il piombo infine è la componente finale della carica. Si rammenta che la numerazione del piombo viene fatta con numeri progressivi. Va da numeri che partono dall' undici per arrivare ai pallini zero. Essendo i primi più piccoli e gli ultimi i più grossi. Si considera la sfera superiore allo zero come un pallettone quindi dette sfere avranno numerazione diversa. Rammentiamo che la caccia coi pallettoni, in Italia, è comunque proibita. I numeri inferiori sono adatti ad uccelli ed animali di scarso peso e volume. I numeri superiori invece sono usati per animali più voluminosi e resistenti alle ferite. Logico pensare che in una carica i pallini di minor diametro saranno molti di più.Consentiranno di investire un animale con molti più pallini di una carica con pallini di numerazione superiore. Evidentemente il rapporto deve avere una certa logica dato che l'esperienza balistica ha stabilito che ogni animale, per potere essere abbattuto con certezza, deve essere attinto da almeno cinque pallini della numerazione confacente.<br /><br /><b>Parliamo dell'orlatura.</b><br />
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La consuetudine di chiamare orlatura la chiusura della carica viene dal fatto che essa veniva fatta da un orlo tondo proveniente da un attrezzo particolare che girava attorno ad un asse e stringeva contemporaneamente e in progressione il cartone. Si otteneva quindi un orlo che poteva essere più o meno profondo a seconda del tipo di carica e del tipo di polvere.Il tipo di orlatura infine poteva anche essere di diversa fattura cambiando il cappellotto da cui si otteneva. Poteva essere più o meno tondo, a becco di civetta o a spigolo vivo.Ciò permetteva di avere un orlo consono a polveri vivaci, a polveri semiprogressive e a polveri progressive. Nel contempo si poteva scegliere quello più adatto a polveri con carica minima, media o massima. Insomma ad ogni cartuccia corrispondeva la sua orlatura. Il compromesso infatti non attiva sicuramente una buona accensione rendendo quindi o troppo fiacca o troppo forte la carica, con conseguenti diversi comportamenti che possono influire molto sui risultati.<br />Oggi fortunatamente l'esperienza balistica ha scoperto un nuovo modo di chiudere i bossoli. Questa nuova forma viene chiamata a stella. In sostanza il cappellotto è stato diviso in più parti da alcune lamelle che si stringono sul bordo della cartuccia che,mediante pressione, vengono spinte all'interno della cartuccia stessa, una rotazione finale fissa la chiusura che risulta a stella all'interno e tonda all'esterno. Essa ha un'ottima tenuta e da anche imermeabilità per cui detta chiusura diventa una componente migliorativa di grande rilievo. Rammentiamo che si può eseguire più o meno profonda a seconda del tipo di polvere e del tipo di carica. Questi parametri sono sempre molti importanti e vanno valutati con molta attenzione, sia per chiusure tonde sia a stella. Federico Gallohttp://www.blogger.com/profile/13263404620942217365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4331737460129922109.post-48592012276285068552015-11-21T09:41:00.001+01:002015-11-21T12:31:29.104+01:00NOZIONI DI BALISTICA E CARTUCCE DA CACCIA. Parte 1^ Ho seguito molte discussioni sui social aperte da colleghi cacciatori che sono sempre dubbiosi sulle cartucce da impiegare a caccia. Spesso le discussioni convergono in un'unica direzione, le <b>temperature o il vento, il tempo e l'epoca </b>in cui si debbano usare un tipo o l'altro delle cartuucce da caccia confezionate.<br />
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Spesso poi si parla anche di <b>ricarica </b>da parte di coloro che si appassionano o si cimentano in questa vera e propria arte. Non tutti sono capaci di risolvere i loro problemi e quindi s'informano qui e là.<br />
Ovviamente la migliore soluzione sarebbe quella di fornirsi di qualche <b>manuale </b>per acquisire le nozioni di base, non di meno serve anche qualche breve appunto per mettere in chiaro almeno le cose essenziali.<br />
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<u><b>Parliamo delle polveri.</b></u><br />
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Si dividono sommariamente in polveri alla <b>nitrocellulosa pura</b> <b>gelatinizzata</b> (prima c'erano anche quelle non gelatinizzate) che sono le più costose poiché il loro trattamento richiede molti passaggi che hanno necessità di un attento lavorio e perché non incidono nell'usura delle canne. La gelatinizzazione si fa per rendere <b>impermeabili </b>le polveri e quindi non aggredibili dall'umidità essendo molto igroscopiche. Esistono anche le polveri a <b>doppia base</b>,chiamate anche <b>Balistiti</b>, che possono essere più o meno <b>pregiate </b>a seconda della loro composizione. Esse si miscelano con due tipi di materiali, <b>nitrocellusosa </b>e <b>nitroglicerina</b>. Il tenore più o meno alto di quest'ultimo componente ne fa una polvere più o meno "migliorata". Il tasso percentuale dei due principi attivi va dal 50/50% e arriva al 70/30%. Le migliori ovviamente sono queste ultime perché hanno un tasso minore di <b>nitroglicerina</b>.<br />
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Il comportamento di queste due tipologie di polveri è diverso e la resa ne risente sia sulla stabilità,sia sulla potenza,sia sulla resistenza all'umidità e al freddo.<br />
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Le polveri<b> a singola base</b>,in genere, sono migliori con temperature buone o fredde, senza umidità. Si osserva per altro che, coi <b>moderni </b>apparecchi d'innesco, funzionano egregiamente anche con temperature medio/basse o basse. Il progresso dei prodotti infatti ha fatto miracoli negli ultimi anni.<br />
Le <b>polveri a doppia base</b> invece sono affidabilissime con tutte le temperature e condizioni atmosferiche perchè la loro composizione regge meglio sia contro l'umidità sia alle basse temperature. In genere quest'ultimo tipo di polveri ama inneschi di media e forte potenza perché sono più dure all'accensione della carica. Vale la pena di rammentare che le polveri a base semplice (nitrocellulosa) richiedono impiego di dosi superiori e <b>costano </b>anche di più,le polveri a doppia base (nitrocellulosa e nitroglicerina)richiedono dosi minori e <b>costano </b>anche meno.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.baschieri-pellagri.com/public/catalogo/gp_universal/thumb_gp_universal-1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="" border="0" class="lazy_gallery" src="http://www.baschieri-pellagri.com/public/catalogo/gp_universal/thumb_gp_universal-1.jpg" data-original="/public/catalogo/gp_universal/thumb_gp_universal-1.jpg" style="display: inline; max-width: 220px; padding: 0px 0px 2%;" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ottima polvere a singola base</td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"></td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<u><b>Parliamo degli inneschi </b></u><br />
<br />
<br />
Una cosa molto importante della cartuccia è l'apparecchio o <b>innesco </b>che accende la polvere. In tempi ormai lontani si usava un apparecchio di tipo 6,45, debole e spesso inefficace con alcune polveri dure di accensione o progressive. Oggi questo apparecchio d'innesco sembra ormai sparito e non ha lasciato rimpianti perchè sostituto da altri più moderni detti a "doppia forza" coi quali si ottengono accensioni della carica eccellenti. Essendocene di due qualità bisogna sempre documentarsi con quale polvere possono essere accoppiati e soprattutto con quali tipi di cariche. Non tenendo conto di questa raccomandazione non si otterrà una buona <b>carburazione </b>della cartuccia che non arriverà ad avere pressioni,tempi di canna e velocità adatta e potrebbe diventare pressocché inefficace o peggio pericolosa.Se fosse troppo forte per quella polvere potrebbe anche provocare danni alle canne e alle persone. Quindi meglio informarsi sia sulla qualità e modalità di lavoro di una tale <b>polvere </b>sia sulla qualità e modalità di lavoro <b>dell'innesco</b> che accoppieremo alla polvere che vorremo usare.<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.baschieri-pellagri.com/public/catalogo/nike/thumb_nike-0.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img alt="" border="0" class="lazy_gallery" src="http://www.baschieri-pellagri.com/public/catalogo/nike/thumb_nike-0.jpg" data-original="/public/catalogo/nike/thumb_nike-0.jpg" style="display: inline; max-width: 220px; padding: 0px 0px 2%;" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Ottima polvere a doppia base</td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"></td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"></td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
[continua]Federico Gallohttp://www.blogger.com/profile/13263404620942217365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4331737460129922109.post-17643616303283414702015-11-15T10:24:00.000+01:002015-11-15T10:24:59.316+01:00COME UN FANTASMA DAL PASSATO.<div style="text-align: left;">
Rovistando nelle mie cose mi è venuta in mano questa foto storica. Si tratta di uno scatto fatto almeno 40 anni fa dopo una bella giornata di caccia.</div>
<div style="text-align: left;">
Taglio di capelli, colore e lunghezza sono testimoni di una età giovanile </div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
Accanto c'erano i miei fedeli setter e un sovrapposto Angelo Zoli che fu una delle mie prime armi da caccia.</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 0px; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://1.bp.blogspot.com/-eNZ6iQ5EJiU/VkhMxpzjq0I/AAAAAAAAB_w/eZBx4o8gy88/s1600/001.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="290" src="http://1.bp.blogspot.com/-eNZ6iQ5EJiU/VkhMxpzjq0I/AAAAAAAAB_w/eZBx4o8gy88/s400/001.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: red;">Federico, il setter tricolore Gyp e la setter Dea.</span></td><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: left;">
Il tappeto d'animali abbattuti la dice lunga sulla prontezza del tiro cui ero abituato da cacciatore di beccacce.</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
Erano tempi ancora godibili per la caccia, senza ambientalisti e verdi a fare manifestazioni, senza limiti di carniere e senza tesserini,atc o altre quisquilie del genere.</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
I cacciatori erano rispettati, benvoluti e amati dalla popolazione che ne godeva anche copiosi frutti consistenti in inviti a cena o qualche pezzo da consumare in famiglia.</div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: left;">
I tempi passano e non sempre arrivano giorni migliori. </div>
<br />Federico Gallohttp://www.blogger.com/profile/13263404620942217365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4331737460129922109.post-46608395047390125492015-10-18T10:08:00.000+02:002016-04-17T23:12:55.405+02:00BECCACCE nel 2015. Arriveranno?E' normale per un vecchio cacciatore di beccacce fare previsioni sull'annata corrente aspettando la giusta stagione.<br />
<br />
E' un po come vivere i silenzi e le gite venatorie pensando alle vecchie battute ma cercando di prevedere quelle future.<br />
Quali segnali invitano a pensare positivo? Ormai credo lo sappiano tutti ma giova ripeterlo per i più giovani.<br />
<br />
Quest'anno abbiamo avuto una stagione molto piovosa e in più parti della nazione. Ci sono state straordinarie precipitazioni con allagamenti anche durante la primavera e l'estate. Forse non sono state ben distribuite, questo si; tanto è vero che si sono dovuti annoverare danni, con frane, fuoriuscite dei fiumi dal loro alveo e fango a tonnellate nelle campagne allagate. Questo purtroppo è il fattore negativo che si deve registrare e aspettare che si risolvano i problemi ambientali che li determinano.<br />
<br />
Però visto il fenomeno con l'occhio del cacciatore di beccacce e dei raccoglitori di funghi dobbiamo dire che è stato un vero miracolo. Infatti le due diverse attività si svolgono a pieno ritmo solo se avvengono fenomeni come questi, con tanta acqua, specie se nella giusta stagione.Il terreno si prepara ad accogliere funghi e quindi beccacce.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-h8vmoqLthrE/ViNP6Y_SKMI/AAAAAAAAB_Q/jM891Z_jbp4/s1600/DAS_Carmine%2BMaff%25C3%25ACa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://4.bp.blogspot.com/-h8vmoqLthrE/ViNP6Y_SKMI/AAAAAAAAB_Q/jM891Z_jbp4/s640/DAS_Carmine%2BMaff%25C3%25ACa.jpg" width="640" /></a></div>
Un altro fattore che risulta essere spia di una buona stagione di caccia agli scolopacidi, sia beccacce sia beccaccini, è l'arrivo o avvistamento di Vespe e lo sciamare di Api. Sembra che le Vespe si facciano vedere copiose quando "sentono" che le temperature autunnali cominciano a diventare rigide e volgono verso il freddo.<br />
<br />
I proverbi locali del comprensorio dove sono nato infatti recitano:" Annata di Vespe annata di neve".<br />
<br />
Io ho sempre osservato questo fenomeno e ho riscontrato che risponde a verità Le Vespe si muovono in anticipo rispetto al calendario perché avvertono l'esigenza di accumulare mangime per l'invero e si mettono preventivamente in circolazione.<br />
<br />
Attenzione dunque alle vespe e ai funghi. Se se ne vedono molti in giro le beccacce arriveranno numerose occupando i terreni ben irrorati dalle piogge primaverili/estive.<br />
<br />
Dunque: In bocca al lupo!<br />
<br />
<span style="color: red;">Il setter in foto si chiama "Das" e il suo possessore è un amico che si chiama Carmine Maffia. Mi ha detto che è un grande cacciatore di beccacce e quindi voglio fargli onore mettendolo nel mio Blog.</span><br />
<br />
<br />
<span style="color: red;">Il Pointer in foto si chiama "Nepal" ed è di proprietà del mio amico Luigi Risino. Mi piace che stia qui perché ha una straordinaria costruzione e dimostra una grinta che fa sperare buone giornate di caccia.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/--ggcBZNVWR0/ViNSh_5HhDI/AAAAAAAAB_c/GJd3imc-F3I/s1600/11004891_876449542419021_275187962_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://1.bp.blogspot.com/--ggcBZNVWR0/ViNSh_5HhDI/AAAAAAAAB_c/GJd3imc-F3I/s640/11004891_876449542419021_275187962_n.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<br />Federico Gallohttp://www.blogger.com/profile/13263404620942217365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4331737460129922109.post-32370514114173991482015-08-18T11:52:00.002+02:002015-08-18T11:53:13.128+02:00FAIS -Setter immortale-FAIS.<br />
<br />
La stagione si presentava buona,dopo l’acqua dell’ottobre e i primi freddi già si vedevano branchetti di fringuelli e tordi che zirlavano, schizzando dalle siepi di lentisco a bacche rosse. Io avevo curato l’allenamento del mio Fais con ogni diligenza. Quaglie tutta l’estate e coturnici dal settembre.<br />
Si era irrobustito e aveva riempito le sue fasce muscolari di volumetrie lisce e lunghe. Pelo lucido, splendente, setaceo con frange lunghe e folte. La coda a scimitarra, corta e bassa fra i garretti come si conviene a un dignitario che indossa il suo abito a coda di rondine. Le macchie nere sulle orecchie e la moschettatura fuoco sul muso ne facevano un simpatico pirata che sembrava prendersi gioco di te quando ti guardava negli occhi.<br />
Pensavo e godevo, godevo e pensavo alle beccacce che ormai erano sul piede di partenza. Bastava una scrollata di neve, una tramontana vera rigida e fredda con l’aria serena delle giornate che ti fanno stringere nella cacciatora col colletto di velluto.<br />
Lui mi aspettava per la passeggiata pomeridiana quando non si andava a caccia e mi chiamava al mattino alla solita ora con tre abbai secchi.“Cuccia” E la finiva lì,”Stai bravo, arrivo” e uggiolava come se bofonchiasse un dolce “Grazie”. Ma i cani parlano? Non so, però si fanno capire. Eccome!<br />
In novembre ci arrivammo con ansia repressa. Le foglie ormai ingiallivano e noi battevamo qualche querciolaia, tanto per vedere come era l’humus, come si era formato l’habitat per accogliere le regine. C’erano tutte le condizioni. Nella seconda decade cominciammo ad andare in montagna per provare il brivido del primo incontro.<br />
Nella valle del Germano era già freddo. Il monte Spina sulla destra nascondeva la valle della Parrilla e le Tre Cerze. Era tutto bianco di brina. Lungo la sorgente del fiume Neto, gli alberi erano nudi. Quelli da frutto avevano le foglie rosse che sembravano stendardi,punti di riferimento. In verità un paio di essi mi servivano come memento per diverse beccacce trovate, alcune abbattute con un secco colpo della mia doppietta Hemingway.<br />
La prima che trovammo fu verso il 19. Scorsi quel brigante steso nelle felci. Non aveva fatto nemmeno suonare il campanello nell'accostare e fermare. Tale era la sua guardinga attività e il movimento ordinato da setter felino e radente. Sparai, raccolse e ridemmo complimentandoci. Lui scodinzolando e tentando di levarmela di mano, io tirandogli un orecchio benevolmente e offrendogli una scorza di formaggio di capra.<br />
In realtà non vi era stato niente di straordinario né in me né in lui. Un’azione coordinata e ben riuscita che sembrava preludio per una buona stagione. E così fu. Verso il 30 poi si scatenò Eolo e le tormente di neve coprirono Le Sile: la piccola,la grande e la greca, di un mantello bianco. Le colline nere, col cappello di nuvole, erano statiche come non mai,non un spirare di vento, non un canto, non un fremito. La natura sembrava imbalsamata. Solo i campani delle vacche podoliche segnavano il logorio del tempo sulle cose umane.<br />
Mi ero affrettato a preparare un bel mucchietto di cartucce col piombo dell’otto. Quel giorno uscimmo senza auto, le beccaccce erano scese di sicuro dai monti. Lui stava al dietro e, fino al muretto di fuori di via, non si mosse dal calcagno. Poi partì come un fulmine e cominciò a sondare il cespugliato fitto di ginestre e mortella e arbusti alti a ginocchio. Fermò, precedendo con una gattonata. Lo raggiunsi, sparai. Seguirono altre ferme e altri spari. La ladra era già pesante ma volevo fare la giornata da non dimenticare. E la feci.<br />
Decisi di spingermi verso le grotte dello Scavo e a S. Marina. Su fra le fustaie di pioppi sapevo che ne avrei trovate ed era anche facile sparare. Da li potevo procedere fino alla Serra dello Spineto,voltare a destra, scendere verso le sorgenti del Vìtravo e rientrare per l’ora del pranzo.<br />
Accelerai, servendo il cane di quando in quando; mentre mi gonfiavo d’orgoglio per quel suo incedere, per le ferme plastiche ed eleganti, per i suoi riporti a bocca asciutta e quel recupero di una disalata che il vento se l’era portata via dietro le querce alte. Unica folata in una mattinata greve e immobile. Quel recupero da dio era servito per condire una insalata che era già troppo profumata, vi mancava solo una goccia d’aceto.<br />
Allungammo mentre palpavo la ladra, conteneva ben 11 regine dalle penne lisciate e col becco accostato al petto come se dormissero. Le avevo baciate tutte prima di riporle. Nessuno uomo o animale circolava per il tratturo, i mezzi agricoli erano fermi nei campi o a canto di strada. Avevo incontrato solo un pastore al bivio della Fratta che mi aveva invitato a rientrare come faceva lui. Aveva governato e chiuso le sue bestie ma non se la sentiva di stare fuori con quel tempo che minacciava ulteriormente di incrudire. "Tornate", disse; "è un tempo da lupi, presto comincerà a nevicare". Feci spallucce. Come si può tornare a casa con una giornata simile. Una giornata da non dimenticare. Era vero.<br />
Fais si era inoltrato di là dai pioppi e verso la cascata. Il terreno era fitto di pruni selvatici e di biancospini densi di spine e stranamente ancora fioriti. Chissà, l’umidità del posto e forse il riparo delle piante alte aveva controllato quella depressione riparandola dai venti freddi. Ecco perché vi erano sempre le Beccacce. Pensai al fenomeno climatico, mi distrassi a guardare e pensare e non mi accorsi, assorto, che il campanello non suonava più argentino. Tutto era silenzio. Solo un pettirosso trillava ai margini dello stradello un poco più avanti e sembrava un allarme.<br />
All'improvviso avvertii un brivido per la colonna vertebrale. Pensai che il sudore si fosse ghiacciato addosso e decisi di muovermi. Non era così, era un brivido intenso e mi scuoteva le membra. Tremai, misi il fucile a spalla per paura che mi cadesse. Avvertii un’ansia incredibile e angosciosa mentre mi avventavo nella boscaglia verso la cascata gridando, chiamando, urlando la mia disperazione.<br />
Cercai a lungo in tutte le riposte dove io sapevo che le Beccacce erano solite fermarsi. Nella terza lo vidi, bianco e steso. Steso, bianco e rosso. Rosso di sangue e con la gola squarciata. “I Lupi. Maledetti!“ Sparai in aria. “I Lupi!”. Lo avevano sorpreso nella ferma e lui non aveva potuto difendersi. Aveva l’odore della Beccaccia nel naso e i maledetti lo avevano sorpreso da tergo certamente. Sparai due colpi poi buttai il fucile e lo presi in braccio. Era morente, caldo e palpitante ma ormai dissanguato. Dalla gola squarciata correva a fiotti il sangue rosso e si coagulava sul pelo sericeo. Lo posi delicatamente in terra e lo piansi. Fino alle due. Era freddo lui ed ero freddo anche io quando decisi che aveva bisogno di una sepoltura per privarlo dell’oltraggio di essere anche divorato.<br />
Afferrai il coltello da caccia, raggiunsi un poggio da dove si vedeva l’orizzonte e guardai dove s’indovinava il mare, verso est; scavai, scavai. Lo deposi dentro con delicatezza, dopo avergli avvolto nel mio maglione di lana la splendida testa bianconera con le moschettature rosse. Poi cercai delle pietre e ne feci un monticello. Le ultime le disposi in forma di freccia. Rivolte verso est. Da dove arrivano le beccacce. Affinché lui, nei suoi sogni ormai infiniti, potesse avvertirle da lontano e continuare a puntarle.<br />
Quando torno in quel luoghi vado a trovarlo. Sulle pietre è nato il muschio ma la freccia si scorge ancora.<br />
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</div>
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By Federico Gallo</div>
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Racconto 1° premio al Concorso nazionale di Sacrofano (Roma)</div>
Federico Gallohttp://www.blogger.com/profile/13263404620942217365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4331737460129922109.post-90384641612008007802015-08-18T11:34:00.001+02:002015-11-12T09:32:45.605+01:00<div align="justify" class="western" style="line-height: 0.18cm; margin-bottom: 0cm; margin-left: 0.99cm;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Federico Gallohttp://www.blogger.com/profile/13263404620942217365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4331737460129922109.post-19075899529055544732015-08-18T11:04:00.001+02:002015-08-18T11:04:15.659+02:00Relazione parte1<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
PRESENTAZIONE DEL
LIBRO " LA COLLINA DELLA LUNA " di Federico Gallo
</div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
<br />
</div>
<br />
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
E' un libro che
celebra la cultura della sportività della caccia, l'arte venatoria
che si svolge sulla grande tela della natura, che come in un arazzo
racchiude ed immortala le scene di caccia con i suoi protagonisti
principali: i paesaggi in tutte le suggestive tonalità cromatiche e
fisiche proprie, la fauna e la flora, armonia del creato, dove lo
spirito spazia e si rigenera, segue il cane, il Setter, definito
dall'autore un capolavoro, addestrato alla caccia dei volatili: alla
quaglia ed alla beccaccia, dove il maggior godimento è rappresentato
dall'azione del cane, dalle sue voci modulate e pieni di significati
e di messaggi, dai suoi movimenti plastici: dal suo avanzare
differenziato, veloce o radente, sollevato o schiacciato, immobile o
fulmineo, trasmettendo con la gestualità del suo corpo e delle sue
voci, l 'avvistamento, l'inseguimento, la vigilanza della preda,
orientandola verso il suo padrone cacciatore, che gode assieme al suo
cane la forte emozione dell'epilogo finale: la fucilata, la preda
centrata, la soddisfazione di avere portato brillantemente a termine
una delicata operazione, fatta di regole, di tecniche, di
preparazione, di riti atavici, come quella che riguarda la prima
lepre cacciata dal protagonista. Tutto avviene nel rispetto della
natura e dei suoi abitanti: gli animali. Il protagonista rivela una
grande sensibilità, un equilibrio morale e un'attenzione particolare
a chi, nel gioco dei ruoli, parte svantaggiato. E' l'episodio della
beccaccia ferita, che lascia vivere, anche perché è il riscontro
concreto delle sue conoscenze venatorie, la capacità dell'animale di
curarsi da solo, un valido motivo perché il volatile possa vivere
fino alla sua guarigione. Le lunghe perlustrazioni danno la
possibilità al protagonista di fare incontri determinanti che
arricchiscono la sua esperienza d'uomo. Un intreccio di uomini e di
persone fino all'incontro fatale, l'amore, la donna che conquista con
la sua bellezza interiore ed esteriore, con la sua raffinata
intelligenza, con la sua formazione agreste e venatoria, con la sua
essenzialità, con la sua </div>
Federico Gallohttp://www.blogger.com/profile/13263404620942217365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4331737460129922109.post-57049096580891460962015-08-18T11:01:00.002+02:002015-10-18T09:38:30.070+02:00Relazione parte2<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
capacità di
affrontare con candore, con immediatezza, con sincero trasporto e
nobiltà di sentimenti l'Amore: il rapporto con il suo uomo, che il
destino le ha fatto incontrare ed amare in una storia incredibile,
misteriosa ed avvincente. Non manca nessun ingrediente per incollare
il lettore alle pagine di questo libro. Emozioni, suspense, colpi di
scena; il precipitare vertiginoso di accadimenti fino
all'insospettato epilogo finale. Un libro da leggere, un libro
elegante e piacevole, che attrae ed educa, esaltando valori che la
modernità del consumo sembra aver travolto ed annullato. Istruisce,
fornendo, tante nozioni e conoscenze, ad incominciare dal linguaggio
venatorio, termini tecnici e specifici per descrivere l'azione della
caccia. E' un libro che funge da iniziazione alla conoscenza
venatoria a chi , come me, ha avuto sempre un cattivo concetto della
caccia, un immagine cruenta e violenta. Non è così. E' un piacevole
riscontro letterario di avventure venatorie vissute per il
cacciatore, che ritrova in questo libro, esaltate dall'arte della
scrittura emozioni vissute. Un'opera d'arte elegante e raffinata,
dallo stile classico e composto, scritto con ricchezza e proprietà
di linguaggio, elementi che rendono questo libro un testo da leggere
e conservare nella nostra biblioteca ed in quella personale. I
luoghi, i personaggi che si incontrano, sono i luoghi ed i personaggi
che conosciamo: E' Verzino, è Campana, è Carfizzi e luoghi
viciniori. Per cui era d'obbligo la sua presentazione a Verzino,
terra natale di Federico Gallo, che lo ha visto nascere e crescere,
adolescente curioso della vita ed apprendista cacciatore, sulle orme
della famiglia. Non solo ma era, altresì d'obbligo, accogliere la
sua opera nella biblioteca di Verzino, che recupera e conserva i
lavori dei suoi figli come eredità per le generazioni future.
</div>
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
VERZINO, 6 Agosto
2015
</div>
<br />
<div style="line-height: 100%; margin-bottom: 0cm;">
La responsabile
della biblioteca D. ssa Teresa Russo </div>
Federico Gallohttp://www.blogger.com/profile/13263404620942217365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4331737460129922109.post-74047015929773921762015-08-18T09:55:00.001+02:002015-11-12T09:27:29.759+01:00Relazione della presentazione del libro A Verzino-Biblioteca Comunale- La dott/ssa Russo, responsabile culturale e della biblioteca comunale,ha tenuto la relazione introducendo tutte le motivazioni e le questioni sviluppate nel mio libro.<br />
<br />
La sala era gremita e non sono mancati consensi e applausi.<br />
<br />
Molto attento il pubblico in sala. Alla fine della presentazione gli astanti hanno colloquiato con l'autore chiedendo di soddisfare curiosità varie sui personaggi.<br />
<br />
Parecchi hanno voluto capire quale e quanta sia la fatica di sviluppare un libro così denso di eventi drammatici e tumultuosi.<br />
<br />
La relazione integrale è stata pubblicata a parte.Federico Gallohttp://www.blogger.com/profile/13263404620942217365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4331737460129922109.post-59614946069401508212015-06-08T10:15:00.000+02:002015-06-08T10:15:54.182+02:00Prefazione del mio libro:LE COLLINE DELLA LUNAhttp://tinyurl.com/px7nq58<br />
<br />
Scritta da Romano Pesenti. Una delle più auterovoli firme in ambito di letteratura venatoria.<br />
<br />
L'acquisto del libro si può fare dal sito dell'editore.<br />
www.editoreinnocenti.com<br />
<br />
Cliccando si troverà ogni informazione, si potrà vedere la copertina del libro e una breve informazione.<br />
<br />
Potete contattre l'editore sia via telefono sia via email.<br />
<br />
Si trova tutto sul sito.Federico Gallohttp://www.blogger.com/profile/13263404620942217365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4331737460129922109.post-86810397672372786702015-05-26T09:09:00.000+02:002015-05-26T09:35:04.270+02:00LE MOLTE QUESTIONI DEL MIO ROMANZO.Da tempo mi frullava nel cervello di dover scrivere qualcosa su un personaggio della mia giovinezza. Giosafat Tallarico, un brigante dai trasorsi particolari e dalla personalità molto forte che aveva avuto una vita avventurosa sui contrafforti della Sila.<br />
Non volevo certo raccontare la sua storia, già cosa fatta da studosi molto più bravi di me. Primo fra altri il Prof. Nicola Misasi da Cosenza.<br />
<br />
Io volevo solo trovare un punto di contatto fra lui,la mia terra, un motivo per cui si diventa briganti e il *suo* modo di essere brigante senza mai essere stato catturato o condannato. La fine di Giosafat,infatti, arrivò con una onorevole resa con l'onore delle armi al re Borbone stanco di perdere soldati fra le selve della Sila, sconfitti regolarmente dalla bande di Josafat.<br />
<br />
Allora ho inventato la conoscenza improbabile con questo personaggio per parlare di lui ma soprattutto della mia terra ( e della sua), di caccia,vera caccia cacciata. La conoscenza per altro risulta assolutamente impossibile perché lui nacque oltre un secolo prima di me e batteva,con molta probabilità, ben altre contrade di quelle battute da me durante le mie cacciate. Non di meno si tratta sempre di contrade silane che io conosco come le mie tasche e lui vi faceva lo scorridore. Non escludo totalemnte che sia arrivato anche fino ai territori dove io l'ho collocato.<br />
<br />
La sua occasionale conoscenza avviene dopo una cacciata alle quaglie.Ci parliamo, entriamo in sintonia e scopriamo di essere -quasi- parenti e innamorati persi della caccia. Di qualla con la "C" maiuscola.<br />
Da qui parte un invito a fare una battuta coi "suoi" cani. Figli di cani leggendari che,guarda com'è strano il destino,erano di prorietà di mio padre che li aveva importati dagli Stati Uniti quando era rimpatriato, anziano e possidente, per sistemarsi in Sila nel paese dove io nacqui.<br />
<br />
La battuta di caccia si rivela un'apoteosi di quei segugi che condannano i due a diventare amci. Anzi no, parenti perchè Giosafat ha una nipote, bellissima, intelligentissima e cacciatrice come lui e come me..... da qui strane cose si scopriranno, tragedie,parentele, amicizie, e drammi conditi da una storia d'amore che è un colpo di fulmine.<br />
<br />
Beccacce, coturnici,lepri saranno attori anzi comprimari di queste avventure poichè tutto si svolge con la doppietta sulla spalla e compagni di caccia veri,singolari ma di grande fascino..........<br />
<br />
Il resto una altra volta........ a meno che non vogliate acquistare il mio romanzo che vi farà sognare portandovi su plaghe sconosciute ma abitate e animate di tutto il ben di Dio che un cacciatore, ma anche un uomo qualunque, può desiderare.<br />
<br />
<br />Federico Gallohttp://www.blogger.com/profile/13263404620942217365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4331737460129922109.post-19636582578704091332015-05-25T12:19:00.001+02:002015-05-25T12:24:50.989+02:00LE COLLINE DELLA LUNA. Quello sopra è il titolo del romanzo, a sfondo venatorio, che ho scritto e che sarà presentato a fine mese al pubblico.<br />
<a href="http://1.bp.blogspot.com/---HWCxetmaQ/VWL1jINzfyI/AAAAAAAAB64/G-y9RgGRDMY/s1600/COVER%2Bunico%2Bfont_02.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://1.bp.blogspot.com/---HWCxetmaQ/VWL1jINzfyI/AAAAAAAAB64/G-y9RgGRDMY/s320/COVER%2Bunico%2Bfont_02.jpg" width="214" /></a><br />
L'avvenimento sarà ospitato al "GAME FAIR" di Grosseto nello Stand nr.182 di "www.cacciando.com" famoso portale di caccia e outdoor che si è ritagliato una bella fetta di utenti in pochi mesi di vita.<br />
<br />
In quella sede sarò in compagnia dell'Editore Innocenti che presenta la sua collezione e quindi sponsorizzerà il mio lavoro in forza del fatto che è il più recente impegno della casa editrice.<br />
<br />
Non vi dirò di cosa tratta e quanto sia interessante, lo scoprirete da voi se vorrete acquistarlo al prezzo di 15,00 €.<br />
<br />
Qui voglio rendere pubblica la prefazione di un famoso esperto del settore, come cacciatore e come letterato, il Sig. ROMANO PESENTI animatore di "Letteratura Venatoria" su Facebook e di altre manifestazioni letterarie di indiscusso pregio.<br />
<br />
Di seguito la sua prefazione:<br />
<br />
^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^^<br />
<br />
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<br />
<div class="MsoNormal">
Fare la presentazione di un libro scritto da un amico, non è
una cosa facile: tutt’altro.</div>
<div class="MsoNormal">
Si corre il rischio di essere giudicati, per quel che si
scrive..di parte.</div>
<div class="MsoNormal">
Le lodi e i bei commenti vengono da molti interpretati come
un omaggio e viziati d’amicizia.</div>
<div class="MsoNormal">
Cercherò di essere serio ed imparziale.</div>
<div class="MsoNormal">
Una breve premessa.</div>
<div class="MsoNormal">
Quando Federico, prima delle ferie, mi inviò in anteprima la
bozza del libro, con la preghiera di un giudizio, rimasi molto meravigliato per
questa ..sua inaspettata iniziativa.</div>
<div class="MsoNormal">
Conosco l’amico da molti anni e lo conoscevo e stimavo
soprattutto come un ottimo cacciatore cinofilo beccacciaio di origini calabresi
-dove di solito la beccaccia d’autunno è di casa- ma che avesse <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>la voglia di tramandare ai posteri anche un
suo romanzo di caccia, questo proprio non me lo aspettavo e, ribadisco, rimasi
quindi molto sorpreso.</div>
<div class="MsoNormal">
Certamente non perché dubitassi della sua valentia di saper
mettere insieme, in modo organico e letterario, <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>racconti o articoli venatori, perché tra
l’altro, già qualcosa aveva scritto su importanti riviste di settore, specialmente
di carattere cinofilo sportivo ma erano cose del passato e non immaginavo
questo suo nuovo fuoco letterario, un po’ autobiografico.</div>
<div class="MsoNormal">
Sarà l’età che scorre che smuove queste strane voglie? Mah!
Lo verificherò su me stesso.</div>
<div class="MsoNormal">
Federico, nella sua ormai lunga vita, fu un insegnante di
professione e la penna, non solo quella “del pittore”, la conosce e la sa usare
molto bene, ma un libro romanzato proprio non me lo aspettavo.</div>
<div class="MsoNormal">
Fatte queste premesse e considerazioni,durante le ferie,
lessi con interesse ed attenzione la bozza.</div>
<div class="MsoNormal">
La faccio breve: il libro mi ha entusiasmato.</div>
<div class="MsoNormal">
Ben scritto, scorrevole <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>e con una trama avvincente..lo lessi in un
fiato: in una notte estiva.</div>
<div class="MsoNormal">
Che vi devo dire di più? Leggetelo e poi riferitemi le
vostre impressioni che, se non dovessero corrispondere alle mie, significa che
i miei parametri di giudizio letterario sono molto diversi dai vostri.</div>
<div class="MsoNormal">
Ma non credo.</div>
<div class="MsoNormal">
“Le colline della luna” è un bel libro che sta anche, dopo
naturalmente averlo letto, benissimo nella biblioteca di un cacciatore..colto.</div>
<div class="MsoNormal">
Bravo Federico! </div>
<div class="MsoNormal">
Però ricordati che scrivere un libro è come mangiar
ciliegie. Una tira l’altra…e aspetto quindi il secondo…</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Con amicizia e affetto.</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Romano Pesenti</div>
<br />
<br />
<br />Federico Gallohttp://www.blogger.com/profile/13263404620942217365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4331737460129922109.post-61596024432317289892015-05-05T13:56:00.000+02:002015-05-05T14:06:38.939+02:00Il mio romanzo è in stampa. A tutti gli amici che hanno seguito e seguono il mio Blog voglio comunicare che il mio romanzo è in stampa.<br />
Fra quindici giorni sarà in vendita e a fine mese sarà presentato ufficialmente al *Game Fair* di Grosseto.<br />
<br />
Nella famosa fiera della caccia e della pesca ci sarà "Innocenti Editore" ,che sta stampando il mio libro. Saremo ospiti nello Stand del portale www.cacciando.com che vi consiglio di visitare spesso.Vi troverete alcuni miei articoli di addestramento/allevamento che potrebbero interessarvi.<br />
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<a href="http://2.bp.blogspot.com/-8AMm_-WGgmM/VUiug8KaicI/AAAAAAAAB5s/dPFZiUT07JA/s1600/COVER%2Bunico%2Bfont_01.tif" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="219" src="http://2.bp.blogspot.com/-8AMm_-WGgmM/VUiug8KaicI/AAAAAAAAB5s/dPFZiUT07JA/s320/COVER%2Bunico%2Bfont_01.tif" width="320" /></a>Il mio libro è composto di circa 300 pagine ma non spaventatevi per la lunghezza. In realtà molte sono affrescate da foto d'epoca,bozzetti originali di un'artista, che mi ha fatto il piacere di operare per me, di altri bozzetti di caccia che mi sono stati forniti da altri amici e cultori della narrativa.Il costo davvero irrisorio è di € 15. <br />
<br />
Il romanzo parla interamente di caccia. Logicamente racconta anche una vicenda molto intrigante di un Brigante,veramente vissuto sulla Sila, e della sua famiglia.<br />
<br />
Il narratore ne diventerà presto affascinato e .... il seguito dovrete leggerlo perché ha un finale giallo che non posso rivelare.<br />
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Per prenotarlo potete scrivermi mandando: nome, cognome ed<br />
eMail al mio indirizzo kalab@live.it oppure tramite messaggio privato di Facebook. <br />
<br />Federico Gallohttp://www.blogger.com/profile/13263404620942217365noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4331737460129922109.post-13405072350864853022013-12-21T15:39:00.000+01:002016-04-17T23:19:36.060+02:00NATALE COI FIOCCHI- Racconto di Natale-<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"><span style="color: red;">NATALE
COI FIOCCHI</span>.</span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<em></em><br /></div>
<div align="center" style="margin-bottom: 0cm;">
</div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"><em><span style="font-size: x-small;"></span></em></span></span> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"><em><span style="font-size: x-small;">Mi
aveva levato di sentimento. Lui che cacciava beccaccini, con la sua
bracca Babà nelle piane del Neto, voleva venire a beccacce sui monti
della mia Sila. Era troppo amico per dirgli di no ma sapevo anzi
indovinavo che non aveva la stoffa del beccacciaio. Almeno, ancora
non l'aveva. Beccacciai la maggior parte ci nasce. Non si può
diventare beccacciai solo perché si ha una doppietta che spara, un
cane che forse le trova e delle cartucce che forse le fermano. L'arte
della caccia alla beccaccia è altra cosa. E' sentimento
nell‘estraniarsi dal mondo,tensione nel seguire il campano del
cane,sintonia col bosco e i suoi ospiti,ritmo nello sparare. Comunque
dovetti acconsentire. Gli dissi di venire su una domenica. </span></em></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"><em><span style="font-size: x-small;"></span></em></span></span> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"><em><span style="font-size: x-small;">Mancava
poco a Natale. Le settimane antecedenti,foriere di tempeste di neve e
di tramontana, in genere sono buone. Il vento freddo spinge le regine
a saltare il breve tratto di mare d'Albania. Le colline Joniche le
accolgono. Le nascondono nel loro mimetico mantello invernale, con le
foglie morte e l'humus vivo; tra le radici gonfie per i temporali
autunnali e pregne di larve e lombrichi. Le vacche Podoliche brade
hanno aperto sentieri e stradelli nelle macchie di ceduo. Farnie e
roverelle alte due metri intanto perdono la chioma . Il generale
inverno le ha tosate sbuffando raffiche di vento sui rami alti.
L'amico disse che avrebbe portato un accompagnatore con un setter
senza carte. </span></em></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"><em><span style="font-size: x-small;"></span></em></span></span> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"><em><span style="font-size: x-small;">Mi disse che le trovava ma non guidava. "Ma almeno
ferma?" Hum.. si, però!?". Insomma capii che se aspettavi
a raggiungerlo le buttava via. Hai Hai ! Siamo già messi maluccio.
Io, che avevo un setter giovane da tenere a freno e un pointer con
gli "stivali", temevo per i risultati che prevedevo mosci.
Il mio solito compagno di caccia avrebbe portato solo il fucile. Era
diventato un buon tiratore da quando gli avevo suggerito di segargli
la canna per evitare padelle. Lui ne aveva fatto un mozzicone da
cinquantadue e con le Maionchi le arrostiva. Nel senso che quelle
cartucce ci lavoravano benone. Vennero quindi una domenica e
arrivarono ben equipaggiati. Secondo loro. L'amico sfoderò una
doppietta da "piccione",un Roma6 che scansati. Disse che
gli cascava a puntino e che ci aveva fatto dei miracoli sui
beccaccini. Mi stava venendo da piangere. Mica per il fucile che
stimavo e avrei voluto nelle mia rastrelliera al posto d'onore. Ma a
beccacce, con un Roma6, canne settanta due stelle e una stella ?
Porco.... dieci! Bofonchiai dentro di me. "Cosa?" "No,
nulla! Mi chiedevo se hai delle cartucce col dieci." La scusa mi
sembrò buona. Non capii se lui la bevve dato che mi aveva visto
scuro.</span></em></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"><em><span style="font-size: x-small;"></span></em></span></span> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"><em><span style="font-size: x-small;"> Ma l'amicizia passò sopra l’inesperienza del mio amico.
"Porcccc...o dieci” - mi ridissi- ma qui non siamo mica a
beccaccini!" Andammo. L’auto si arrampicò per il selciato
della carrozzabile. Era inarcata a schiena d’asino dal peso delle
macchine da lavoro che andavano nei campi. Traballava come una
vecchia diligenza. Pensai ai cani accovacciati nel baule,sopra uno
straccio. Troppo stretti. Mah, tanto è vicino mica andiamo sulla
luna. Ci fermammo a quota 1200, a Serra Ammarrata. Scendemmo. Scrutai
il cielo, nuvoloni neri lasciavano presagire il peggio. Attaccammo i
campanacci ai cani e sganciammo sotto strada in una valletta mista di
pini silvestri e latifoglie. Era ben riguardata dal vento di levante,
mi sembrò un posto buono per cominciare la giornata. Era ormai
giorno ma non chiaro; le brume ingrigivano il paesaggio. Il pointer
Gyp,il capitano,dopo poche falcate andò in ferma. Si bloccò come un
ariete che si schianta contro la porta di una fortezza scozzese. Il
giovane setter Charlie consentì, bontà sua ché il sangue era di
quello buono.</span></em></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"><em><span style="font-size: x-small;"></span></em></span></span> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"><em><span style="font-size: x-small;"> Era un figlio della mia Alba che era figlia di ch.Artù.
Il cane marinello degli amici fece scuotere il suo campano, sventolò
le sue belle frange bianco arancio e sorpassò. La beccaccia frullò
rumorosa mentre venivano giù i primi goccioloni. Spararono tutti, io
mi astenni. Ero lì per fare divertire e per fare provare emozioni,
forse consentire un'esperienza positiva. Che diamine!Ma se ne
accorsero che avevo ingoiato a vuoto. La beccaccia scollettò, un
pallino disgraziato però lo aveva avuto. Forse non in una delle
remiganti e quindi resse bene ma lo aveva. Chissà mai come lo aveva
avuto, nessuno dei tre mi sembrò né pronto né concentrato.
Bestemmiarono e si agitarono, con commenti e giustificazioni,
gridando ai cani. Qua Rex qua Charlie. Pioveva. Li invitai a
rientrare, tanto la Beccaccia, specie se ferita, sarebbe rimasta sul
terreno. Con calma l'avremmo ricercata col solo cane che meritava
tale appellativo. In quel momento. Piovve che Dio la mandava. In
macchina si attenuò,assieme a molte sigarette, l'ansia e l'amarezza.
Dopo un'ora buona Giove decise di addormentarsi e smise di piangere.
</span></em></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"><em><span style="font-size: x-small;"></span></em></span></span> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"><em><span style="font-size: x-small;">Cambiò il vento e scese la temperatura. Il cielo si fece più
plumbeo, si alzò un refolo gelido ma non pioveva più. L' amico mi
guardò con aria supplichevole. "Cosa dici? Andiamo a vedere se
abbiamo colpito quella Beccaccia?" Acconsentii. Mi misi i para
macchia impermeabili,la giacchetta cerata e scesi. Gli altri mi
avevano imitato. Il Pointer si comportò da par suo. Quattro
sciabolate nella macchia e non lo sentimmo più. Li invitai a
raggiungere il cane e,ove mai, a sparare con calma...veloce. Insomma
a sparare diritto. Non ce ne fu bisogno, la beccaccia entrò nelle
fauci poco tolleranti del Gyp. Pace e bene, là dove riposa assieme
ad altri campioni beccacciai. L'amico era raggiante,non finiva di
magnificare il tiro. Ma di chi? Avevano sparato in tre e la regina
era anche andata via quasi indenne. Insomma un quasi goal. Ma tant'è.
La bellezza della caccia è proprio lì, ti da tanti stimoli e
eccita il midollo spinale. </span></em></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"><em><span style="font-size: x-small;"></span></em></span></span> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"><em><span style="font-size: x-small;">L'adrenalina scorreva a mille. "Dove
andiamo ora?" Ehm Ehm..mica facile indovinare, con quel
cambiamento improvviso di tempo, dove si fossero rifuggiate le
Beccacce. Ragionai,parlammo. Decisi di scendere per cercare rifugi
più boscati e temperature più calde. Feci bene perché, nel
percorso a ritroso,la strada cominciò a imbiancarsi e sul
parabrezza si spiaccicò qualche farfuglio di nevischio. Ci fermammo
a quota ottocento. A "Pizzichino" sulla serra
“Jaconianni“. Chi conosce il posto sa che il paradiso delle
beccacce non è in Russia ma lì. Quanti ricordi e pallini seminati
fra le rade macchie di ginestra e le boscaglie di quercioli.
Scendemmo dalla macchina,ci avviammo a mano sinistra coi cani un po’
più"corti".Ormai avevano sfogato le loro agitazioni e
bagnati ragionavano un po' meglio. I cani battevano la macchia
coscienziosamente,l'avvenimento sembrò solenne. Non so se bestemmio
ma mi sembrò che avessero capito la situazione. La concentrazione e
la serietà era obbligatoria. </span></em></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"><em><span style="font-size: x-small;"></span></em></span></span> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"><em><span style="font-size: x-small;">Due ore di cerca minuziosa ci portò
fino al fondo valle. Ci affacciammo su un roccione a sbirciare il
fiume Senapite. Eravamo là dove nasce, sotto le manche dello
"Spineto” e di “S. Marina",zona di divieto per antiche
tabellazioni sui terreni demaniali. Una vera riserva per beccacce e
cinghiali brinati e lungonasuti. Restai di sasso quando arrivai a
quel capolinea. I compagni di battuta mi guardarono con fare
interrogativo. "E allora? Come mai non ci sono Beccacce? Dai, tu
sai dove trovarne qualcuna!!" Era un'affermazione che sapeva di
preghiera e giuro che, se le avessi potute comprare tre o quattro a
peso d'oro, lo avrei fatto. E le avrei liberate per la gioia del mio
amico. Feci spallucce e invocai le condizioni cangianti del tempo. Le
variazioni si sa le Beccacce non le amano e fuggono prima. Suggerii
fra i denti,mentre mi mordevo la lingua, di rientrare. Ci voltammo
per tornare sui nostri passi,mesti come a un funerale. Non ci
sorrideva né l'idea dei panorami stupendi né l'afrore dei pascoli
stabulati dalle vaccine. </span></em></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"><em><span style="font-size: x-small;"></span></em></span></span> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"><em><span style="font-size: x-small;">Eccole laggiù, tre o quattro stavano
accovacciate e ruminavano. Beate loro! Mi soffermai a guardarle e
pregai. Con forza e convinzione. Pregai il mio spirito guida,mio
Padre, di farmi alzare almeno un'altra Regina per la gioia del mio
amico. Perché facesse davvero un Santo Natale. Un vero Santo Natale
da cacciatore di Beccacce. All'improvviso vidi staccarsi da terra,
lontano fra le vaccine al rumine, una grossa foglia. Sembrava
d'acero,rossa e vibrante. S'involò e ristette,cabrò senza rumore e
filò verso di noi lontana ancora sessanta e più metri. Restai
allocchito. Sterzò improvvisamente verso sinistra e attraversò la
radura pulita, verde d'erba e marrone di bosco dalle foglie morte per
il freddo. "La beccaccia,la beccaccia!".Urlai come un
forsennato. Come se non fosse la mia ennesima beccaccia avvistata ma
la prima. Tutti si girarono e qualcuno fece anche la mossa di mettere
il fucile alla spalla. Cosa che prevenni con un perentorio:"Non
sparate,fermi,non sparate" E feci bene perché si rimise. Con un
breve sette, nel boschetto di fronte;a nostra vista come una
provocazione o un invito. I cani lontani accorsero al fischio. </span></em></span></span></div>
<div align="JUSTIFY" style="margin-bottom: 0cm;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"><em><span style="font-size: x-small;"></span></em></span></span> </div>
<div style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;">
<span style="font-family: "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: small;"><em><span style="font-size: x-small;">Il
Pointer, detto il capitano,avventò in aria dove aveva sterzato
bassa, appena a un metro da terra. Andò galoppando e strappando
verso il boschetto di fronte e bloccò sicuro. La Beccaccia era in
suo potere. L'effluvio della beccaccia era alla sua portata a circa
20 metri. Partimmo di volata e in silenzio, io e l'amico. Lui a
sinistra io a destra del cane. Restammo fermi un attimo per prendere
fiato mentre arrivava il setterino di dieci mesi che completò il
capolavoro con un consenso in piedi ma espressivo. La Beccaccia partì
e si ebbe una rabbiosa fucilata del mio Franchi. Le pennucce ancora
frullavano per aria e ne partì un'altra mentre i due cani erano
rimasti immobili,fermi come le Cariatidi. Anche la seconda assaggiò
il piombo della seconda canna. A quel punto il setter ruppe e partì.
Felicitazioni, abbracci di tutti a tutti. Con la coda dell'occhio
seguivo i cani; andarono in ferma poco lontano verso la calata del
“Nepitetto”. “Ma che lavoro è questo?” Rabbrividii.
Cacciammo e sparammo. Ne prendemmo otto in tutto. Era quasi l’una.
Mentre la neve ormai si faceva fitta,calando dal monte ormai
invisibile, decidemmo di rientrare. L'amico aveva fatto un paio di
centri, sparando al pulito col suo fucile da pedana, a due Beccacce
lunghe che spaesavano. Fu un bel Natale,lo giuro. Così come lo
auguro ad ogni vero,intenso, bruciante beccacciaio.</span></em> </span></span></div>
Federico Gallohttp://www.blogger.com/profile/13263404620942217365noreply@blogger.com0